L’inseguitore by Julio Cortázar

L’inseguitore by Julio Cortázar

autore:Julio Cortázar [Cortázar, Julio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: SUR
pubblicato: 2016-02-11T22:00:00+00:00


«Il fatto è che credono di essere saggi», dice di colpo. «Credono di essere saggi perché hanno messo insieme un mucchio di libri e li hanno mangiati. Mi fanno ridere, perché in realtà sono dei bravi ragazzi e sono convinti che quello che studiano e quello che fanno siano cose molto difficili e profonde. Al circo è uguale, Bruno, e fra noi è uguale. La gente immagina che certe cose siano il massimo della difficoltà, e quindi applaudono i trapezisti, oppure me. Io non so cosa si aspettano, che uno debba andare in pezzi per suonare bene o che il trapezista si strappi i tendini ogni volta che fa un salto. In realtà le cose veramente difficili sono altre, molto diverse, tutto quello che la gente crede di poter fare ogni momento. Per esempio, guardare o capire un cane o un gatto. Sono quelle le difficoltà, le grandi difficoltà. Ieri sera mi è venuto in mente di guardarmi in quello specchio, e ti assicuro che era così tremendamente difficile che per poco non mi butto giù dal letto. Immagina di vedere te stesso: basta già questo per restare agghiacciati una mezz’ora. In realtà quel tizio non sono io, all’inizio ho sentito chiaramente che non ero io. L’ho colto di sorpresa, di sbieco, e ho capito che non ero io. Me lo sentivo, e quando si sente qualcosa... Ma è come a Palm Beach, sopra un’onda piomba la seconda e poi un’altra ancora... Appena l’hai sentito arriva il resto, arrivano le parole... No, non sono le parole, è quello che c’è nelle parole, quella specie di colla, di bava. E la bava arriva e ti copre, e ti convince che il tizio dello specchio sei tu. È chiaro, come si fa a non rendersene conto. In effetti sono io, coi miei capelli, la cicatrice. E la gente non si accorge che l’unica cosa che accetta è la bava, ecco perché gli sembra così facile guardarsi allo specchio. O tagliare il pane con un coltello. Tu hai mai tagliato il pane con un coltello?»

«Mi capita spesso», ho detto, divertito.

«E ti sembra normale… Io non ci riesco, Bruno. Una sera ho lanciato tutto così lontano che il coltello per poco non cava un occhio al giapponese del tavolo accanto. Ero a Los Angeles, è successo un casino pazzesco... Quando ho spiegato perché, mi hanno arrestato. E dire che mi sembrava così semplice da spiegare. Quella volta ho conosciuto il dottor Christie. Un tipo fantastico, e dire che io i medici...»



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