Le nuove famiglie by Anna Laura Zanatta

Le nuove famiglie by Anna Laura Zanatta

autore:Anna Laura Zanatta [Zanatta, Anna Laura]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: sociologia, Farsi un'idea
editore: il Mulino
pubblicato: 2010-02-14T23:00:00+00:00


3.

Le famiglie ricomposte

Dalla famiglia ricostituita alla famiglia ricomposta

Le famiglie ricomposte vengono anche denominate «famiglie ricostituite», «famiglie aperte», «nuove famiglie estese» o, più recentemente, «nuove costellazioni familiari». I giornali poi le chiamano scherzosamente «famigliastre», parola inesistente nel vocabolario, ma che ricorda quelle di figliastra, figliastro, fratellastro, sorellastra, matrigna e patrigno, tutte accomunate dal valore peggiorativo e discriminatorio da esse assunto nella lingua italiana.

È significativo che nella nostra lingua non sia esistito finora un termine per indicare queste famiglie, che sono anch’esse espressione del profondo cambiamento delle esperienze familiari nella società attuale. Probabilmente ciò è dovuto sia alla loro limitata diffusione, sia allo scarso interesse dimostrato finora dagli studiosi. Anche il termine più comunemente usato, cioè famiglia ricostituita, è in realtà la traduzione letterale dell’espressione inglese reconstituted family e, nel suo significato originario, indica la famiglia che, spezzatasi a seguito del divorzio, si è riformata con il genitore cui vengono affidati i figli, con il suo nuovo coniuge e talvolta anche con i figli nati dal nuovo matrimonio. È questa la definizione più tradizionale e, fino a pochi anni fa, quella più utilizzata dagli studiosi: ma, come osserva Théry in un recente saggio, essa implica il riferimento al modello culturale della famiglia nucleare, che sostituisce la precedente ormai fallita e che può diventare la «vera» famiglia per i figli del primo matrimonio, cancellando il passato e con esso anche il genitore biologico non convivente. Negli ultimi anni però, con la diffusione crescente di separazioni, divorzi e di nuove famiglie da un lato e, dall’altro, con l’affermarsi del principio dell’interesse superiore dei figli minori a mantenere validi rapporti con entrambi i genitori, anche dopo la rottura coniugale (bigenitorialità), il modello della sostituzione di una famiglia all’altra non è più proponibile, perché cozza contro il criterio della continuità dei rapporti tra genitori e figli. Il superamento della vecchia concezione ha portato anche a un cambiamento terminologico: tra gli studiosi la denominazione di «famiglia ricostituita» ha ceduto il posto a quella di famiglia ricomposta o costellazione familiare ricomposta. Questi nuovi termini indicano un modo diverso di guardare a queste famiglie, in cui nuovi membri non si sostituiscono, ma si aggiungono a quelli precedenti e le relazioni si intrecciano non solo all’interno del nuovo nucleo, ma anche tra i diversi nuclei che compongono la costellazione familiare, dando vita a un sistema assai complesso sotto il profilo relazionale e strutturale.

Si aggiunga che, in conseguenza dell’aumento del numero dei divorzi seguiti da un’unione di fatto, alcuni studiosi hanno sottolineato l’insufficienza della definizione tradizionale (che fa riferimento solo alle seconde nozze) e hanno proposto di far rientrare tra queste famiglie anche le coppie non sposate che vivono con almeno un figlio di uno solo dei partner, nato da un precedente matrimonio, oltre che con eventuali figli della stessa coppia.

Ma se si guarda alla ricomposizione della vita affettiva e familiare della coppia adulta, indipendentemente dall’esistenza di figli, la definizione può cambiare ancora: secondo quella coniata dall’Istat a fini statistici, per famiglia ricostituita si intende una coppia convivente, sposata o non



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