Le Sirene dalla coda blu: La vendetta della strega (Italian Edition) by Cristina Rocca

Le Sirene dalla coda blu: La vendetta della strega (Italian Edition) by Cristina Rocca

autore:Cristina Rocca [Rocca, Cristina]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: creature fantastiche, libri da leggere per ragazze, libri creature fantastiche, libri fantasy romantici, libri creature magiche, la sirenetta libro, libri sulle sirene
ISBN: 1548782300
Amazon: B073QXKRJ6
editore: Cristina Rocca
pubblicato: 2017-07-03T22:00:00+00:00


Capitolo 13: Sogni o realtà?

La grotta era molto grande, piena di gallerie e di grotte interne. E in una di quelle, c’era Amigdala tornata nel suo reale corpo. Amigdala non si fidava di ciò che le aveva detto Dipsy, riguardo al modo per disincantare Leo e volle provare la veridicità delle sue parole.

Dipsy era distesa per terra, priva di sensi.

La strega, in piedi davanti a lei, distese un braccio in aria e le puntò la mano contro. Il corpo di Dipsy si sollevò in aria e Amigdala lo diresse con la mano, fino ad adagiarlo sull’altare di pietra che aveva creato. Si avvicinò all’altare e aprì un occhio di Dipsy con il pollice. Gli versò una goccia di una pozione contenuta in una boccetta e fece la stessa cosa anche con l’altro occhio. E a un tratto, Dipsy cominciò ad agitarsi nel sonno.

Amigdala sorrise con un ghigno soddisfatto, stringendo la boccetta in mano «Perfetto! Con queste, potrai fare bei sogni anche tu!».

Poco più distante da lei, c’era il letto su cui era sdraiato Leo, che si agitava nel sonno e farfugliava qualcosa. La strega era entrata nelle loro menti e controllava contemporaneamente i loro sogni. Amigdala si avvicinò a lui, schioccò le dita, e accanto al letto apparve una sedia di legno, su cui si sedette per stargli vicino. Anche se non era convinta che Dipsy le avesse detto la verità, la strega doveva provare a disincantarlo nel modo che lei le aveva indicato.

Leo, perso nella sua illusione, si ritrovò in fondo al mare, dove lo avevano portato le sirene. Ma lì, apparirono tutte minacciose nei suoi confronti.

Leo le implorò «Dovete aiutarmi a liberare Dipsy e Fridia».

Le sirene e i tritoni presenti, colmi d’ira, si avventarono su di lui e cominciarono a pestarlo «È colpa tua!» gli gridarono, «Tu ci hai tradite e ora gli umani le uccideranno!» l’accusarono.

«No! Possiamo salvarle!» urlò Leo, mentre giaceva a terra coprendosi il volto e la testa con le braccia.

I presenti continuarono a tirargli pugni e calci «Sappiamo cosa vuoi fare. Vuoi farci uccidere tutte!» gli urlarono.

«No. Io voglio aiutarvi a liberarle» si difese lui.

«Voi umani siete dei bugiardi! Tu le hai fatte catturare. E pagherai per questo!» uno dei tritoni gli prese un polso e glielo torse dietro la schiena.

Leo urlò dal dolore e il tritone aumentò la torsione del polso divertito. Sembrava che al gruppo che lo circondava piacesse sentirlo soffrire. E più lui urlava e più volevano farlo soffrire.

Il suo corpo era sanguinante. Un rivolo di sangue gli scendeva dalla schiena fin sull’addome, formando una lunga macchia sulla camicia. Un altro gli colava dalla fronte e gli copriva l’occhio.

D’un tratto, si sentì qualcuno urlare «Fermi!»: era Dipsy. Dietro di lei c’era Fridia.

Leo accennò un lieve sorriso, contento di vederla «Dipsy!» sussurrò. In quel momento, sentì la pressioni della torsione sul polso svanire e il tritone liberargli la mano. Leo riacquistò la sensibilità del braccio e lo poggiò a terra.

Le sirene intorno a lui gioirono e dimostrarono la loro gioia nel rivedere Dipsy e Fridia vive.



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