Legami by Eshkol Nevo

Legami by Eshkol Nevo

autore:Eshkol Nevo [Nevo, Eshkol]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Gramma Feltrinelli
pubblicato: 2024-09-15T00:00:00+00:00


18.

Il problema a New York è che, con tutte le vie numerate, ti sembra di poter percorrere a piedi qualunque distanza. Mezz’ora fa siamo usciti dal nostro albergo sulla Settantanovesima. Dobbiamo arrivare alla Settima. Yonathan ci aspetta nello stesso bar dove mi ha aspettato cinque anni fa.

Camminiamo mano nella mano sulla Prima. Ancora adesso, anche se ormai persino a Gerusalemme possiamo andare a spasso mano nella mano, sentiamo la dolcezza dell’acqua rubata.* Fra un isolato e l’altro, faccio notare a Shikma, il panorama umano cambia completamente. Latinos. E poi Chinatown. Poi uomini d’affari. Poi neri.

Lei non si limita a osservare, come me. Si ferma alle bancarelle. Entra nei negozi. Attacca bottone con chiunque.

Non avevo idea che parlassi spagnolo! osservo dopo che si è congedata, con baci e abbracci, da una venditrice ambulante portoricana che le ha raccontato, mi sembra di aver capito, la storia della sua vita.

Per fortuna ci sono ancora due o tre cosette che non sai di me, mi sorride, poi mi gira verso di lei e mi dà un bacio appassionato, così, in mezzo alla strada.

Dopo che avevo insistito per andare separatamente a Kfar Shaul, usciti di lì ognuno era andato via con la propria macchina.

Sennonché avevo scoperto che Shikma mi aveva seguito. Fino a casa.

Quando avevo parcheggiato, era scesa dalla sua auto e si era infilata nella mia cogliendomi di sorpresa.

Voglio parlare, aveva detto.

Mi pare che abbiamo già parlato, avevo ribattuto.

Hai parlato tu, aveva obiettato. Non hai sentito cos’ho da dire io.

Va bene, avevo acconsentito. Ti ascolto.

Così? In macchina? Non possiamo salire un attimo da te? aveva insistito.

Sappiamo tutti e due cosa succederà se saliamo da me, avevo rifiutato.

Va bene, si era arresa. E aveva fatto un respiro profondo prima di dire, se tu e io avessimo una relazione normale, a questo punto ti direi che ti amo.

Io ti amo dalla prima volta che abbiamo fatto l’amore, avevo pensato. Ed ero rimasto muto.

Aveva posato la mano sulla mia e spiegato, apprezzo che tu non voglia lasciarti coinvolgere in un triangolo.

Avevo annuito.

E per la verità, aveva continuato, non c’è motivo che succeda. Ho solo bisogno di tempo.

Bene.

Non sono mia madre. Non abbandonerò i miei figli da un giorno all’altro lasciandomi dietro solo macerie. E non sono disposta a permettere che Rami li cresca senza di me.

Dunque?

Mi separerò da lui. Ma lo voglio fare usando accortezza. Ferendo lui il meno possibile, e ferendo i bambini il meno possibile.

D’accordo, e da me cosa ti serve?

Pazienza.



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