L'erotismo by Francesco Alberoni

L'erotismo by Francesco Alberoni

autore:Francesco Alberoni [Alberoni, Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-16T18:08:42+00:00


249.

amorosa e di questa schiavitù.

4. L’erotismo, nell’innamoramento, è accompagnato da una inconfondibile sensazione di struggimento.

L’innamoramento consente di accedere al massimo dell’erotismo ma, nello stesso tempo, ne fa intravvedere il superamento. Il corpo, la bellezza, il piacere sessuale, i baci, il contatto della pelle, l’abbraccio, tutto ciò che, nell’erotismo, è realizzazione, compimento, piacere,

nell’innamoramento sono un mezzo per qualcosa d’altro, per andare più in là, verso l’essenza della persona amata, verso un valore indicibile.

Costituiscono un percorso, una via, un mezzo.

A volte una relazione incomincia come una avventura, come una intensa, eccitante, esperienza erotica. Può continuare così anche per molto tempo, perché i due amanti trovano ciascuno nell’altro il di più che li attrae.

Se però, ad un certo punto, uno dei due, o addirittura entrambi si innamorano, avviene un mutamento profondo. Il gesto erotico sicuro, trionfale, diventa esitante. Il desiderio sessuale lascia il posto ad una emozione totale, al fremito del corpo, alla voglia di piangere, alla commozione. L’altra persona, che ora ci è più vicina, ci è diventata più desiderabile e più lontana. La guardiamo e ci pare di vederla per la prima volta. Ogni volta come se fosse la prima volta. Ci sembra di aver conosciuto di lei solo l’aspetto più superficiale. Credevamo di aver visto tutto e non avevamo visto niente. Il suo corpo, le sue mani, i suoi occhi ci parlano di una infinità sconosciuta. Finché siamo con lei, finché la teniamo stretta fra le braccia, finché facciamo all’amore superiamo questo abisso. Ma, non appena ce ne siamo andati o lei se ne è andata, non appena siamo lontani, è come se potessimo perdere la strada per ritrovarla. Allora abbiamo bisogno di vederla, di toccarla, di parlarle, di sentirci dire “ti amo”.

Tutto questo non è gelosia. $è paura di perdere noi stessi, il senso della nostra vita, della vita in generale.

L’amore ci rivela l’infinita complessità, l’infinita ricchezza dell’altra persona. Perché percepiamo di lei tutto ciò che è stata, fino ai dettagli, tutto ciò che è adesso e tutto ciò che ogni volta avrebbe potuto essere, potrà essere. L’amore ci rivela gli infiniti possibili di cui è costituito l’individuo, la sua totale improbabilità e, quindi, il miracolo del nostro incontro. Lo stupore meravigliato nell’amore è coscienza di questa totale precarietà dell’essere ma, nello stesso tempo, coscienza che l’essere è reale e che lo vogliamo. Di qui il nostro desiderio di trattenerlo, di stringerci, di restare uniti, di fonderci.

Questo desiderio spasmodico assume spesso la forma di desiderio di star sempre insieme, di vivere insieme, di sposarsi, di abitare nello stesso luogo. $è la modalità più semplice, istituzionale, sociale di rendere stabile l’improbabile. Ma, molte volte, è anche una modalità illusoria.

Perché ciò di cui siamo innamorati non è, in realtà, una persona empirica, ma una potenza trascendente, una porta verso l’assoluto. Il desiderio della persona amata è il desiderio di questo assoluto intravisto, ma anche irraggiungibile. Facendo all’amore noi cerchiamo di colmare questa distanza, di raggiungere e di fonderci permanentemente con la totalità.

Gli innamorati hanno nettissima l’impressione che fare all’amore sia qualcosa di sacro, un gesto religioso, (5) come l’unione del cielo e della terra.



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