L'Europa e ancora cristiana by Roy Olivier

L'Europa e ancora cristiana by Roy Olivier

autore:Roy, Olivier [Roy, Olivier]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Un revivalismo propriamente cattolico

Lungi dall’essere etichettabili come integralisti (etichetta che viene essenzialmente applicata alla Fraternità sacerdotale San Pio X, fondata negli anni settanta del Novecento a Écône, in Svizzera, da monsignor Lefebvre e divenuta “scismatica” nel 1988, allorché aveva ordinato alcuni vescovi), i revivalisti cristiani rappresentano uno spettro abbastanza ampio di prese di posizione e di spiritualità. I più “tradizionalisti” sono caratterizzati dal desiderio di un ritorno al latino e alla tonaca per i preti, possono essere vicini all’estrema destra politica o alla “destra della destra” (e ad alcuni siti come “Le Salon beige” e riviste come “La Nef”8). Tuttavia, gli aspetti su cui in genere viene posta la maggiore insistenza sono l’importanza dei riti della messa, che vengono osservati in maniera rigorosa ed eventualmente “ritradizionalizzati” con una parte in latino, il ruolo dei preti in quanto mediatori tra Dio e il credente,9 e il ritorno a pratiche devozionali alquanto “neglette” dopo il Concilio Vaticano II.10 Citiamo inoltre le pratiche “carismatiche” prese in prestito dal revivalismo protestante americano, caratterizzate dall’espressività del corpo e dai ritmi moderni o maggiormente orientate alla spiritualità (enfasi sull’incontro fra l’individuo e il Cristo, sulla fede vissuta, sui sentimenti e sulla necessità di riaffermare il proprio battesimo, nonché sull’importanza di pratiche comunitarie al di fuori della messa, come i gruppi di preghiera e di meditazione, in cui il ruolo del clero è meno rilevante), e ciò senza che vi sia un’esclusione reciproca tra i vari approcci. È per questo che è stato possibile utilizzare il termine “tradismatici”11 per definire l’insieme di questo fermento che, tuttavia, va visto come un ampio ventaglio che da un polo più tradizionalista spazia fino a un altro maggiormente carismatico.

Le comunità più tradizionali (Saint-Martin, Christ Roi) sono nettamente clericali: pongono i sacerdoti di nuovo al centro della Chiesa, insistono sulla loro formazione e sul ritorno a forme più tradizionali della messa; le comunità più carismatiche, invece, propongono ai laici di vivere “in comunità” nelle quali il prete non è al centro della pratica (ne sono un esempio, in Italia, il Movimento dei focolari o Comunione e Liberazione, in Francia la Communauté de l’Emmanuel, quella del Chemin Neuf e così via).12 La maggior parte delle comunità “tradismatiche” si rivolge ben poco al mondo esterno e si concentra piuttosto sulla rinascita spirituale all’interno della Chiesa, ma senza trascurare le iniziative caritatevoli e sociali. L’unica che sin dall’inizio si dichiara “al servizio dell’altro”, l’unica inoltre a collocarsi di fatto a sinistra nello scacchiere politico, è la Comunità di Sant’Egidio.13

Tutte queste comunità possiedono un tratto comune: sono deterritorializzate. Ricorrendo allo status di comunità di “diritto pontificio” (sia come “comunità di fedeli”, quali Emmanuel o Comunione e Liberazione, sia come “comunità clericali”, come Saint-Martin), esse non sono soggette all’autorità vescovile del luogo in cui si trovano e spesso sono anche realtà sovranazionali. In questo genere di comunità religiose o si è dentro o si è fuori, giacché molto spesso è necessario pronunciare voti, firmare un contratto, impegnarsi realmente. Tuttavia, se l’impegno è vincolante, il grado e la



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