Maigret e l'omicida di rue Popincourt by Georges Simenon

Maigret e l'omicida di rue Popincourt by Georges Simenon

autore:Georges Simenon [Simenon, Georges]
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: poliziesco
editore: Adelphi - gli Adelphi (Le inchieste di Maigret)
pubblicato: 2011-08-31T22:00:00+00:00


Capitolo quinto

Per ogni eventualità, Maigret si era fatto accompagnare dal giovane Lapointe. Stavano tutti e due in mezzo alla folla, sul marciapiede di fronte alla casa dei Batille, all'altezza del caseggiato vicino, in quanto il gran numero dei curiosi occupava tutta la strada.

C'erano diverse automobili, tra le quali molte limousine con autista, lungo tutti i quai, dal ponte Louis-Philippe al Pont-Sully, e altre parcheggiate dall'altra parte dell'isola, in quai de Béthune e quai d'Orléans.

Era una mattinata fredda, molto chiara, e dai colori pastello.

Si vedevano le auto fermarsi davanti al portone con i drappi neri, la gente salire per portare un ultimo saluto al ragazzo per poi tornare fuori ad aspettare la formazione del corteo.

Un fotografo dai capelli rossi, senza cappello, andava e veniva, puntando l'obbiettivo sulla folla.

Non era sempre bene accolto, e qualcuno non mancava di esprimergli energicamente il suo risentimento. Continuava lo stesso, imperturbabile, il suo lavoro. Il pubblico, soprattutto quello che protestava, sarebbe stato molto sorpreso se avesse saputo che quel fotografo lavorava per conto di Maigret.

Questi era salito di buon'ora al laboratorio del Casellario giudiziale, e, con Moers, aveva scelto Van Hamme, il migliore ed il più capace dei fotografi disponibili.

«Vorrei le fotografie di tutti i curiosi, prima di fronte alla casa del morto, poi di fronte alla chiesa, quando la bara vi sarà trasportata, poi quando ne uscirà, e infine al cimitero.

«Sviluppi le fotografie, le guardi con la lente. È possibile, che una o più persone si trovino nei tre posti. Sono quelle che mi interessano. Bisognerà farne degli ingrandimenti, senza gli altri intorno...»

Suo malgrado, Maigret cercava con gli occhi un impermeabile chiaro con cintura, un cappello scuro. C'era poca probabilità che l'assassino avesse lo stesso abito, perché i giornali della mattina non avevano mancato di descriverlo. Le due faccende, quella di rue Popincourt e quella del furto, erano definitivamente mescolate.

Si parlava a lungo della parte della Polizia giudiziaria, negli interrogatori del giorno prima, e venivano pubblicate le fotografie dei quattro arrestati.

In uno dei giornali, sotto la fotografia di Demarle, il marinaio, in impermeabile e cappello scuro, era stato stampato:

Che sia l'assassino?

La folla era composta. C'erano prima, vicino alla casa, quelli che erano andati a rendere l'ultimo omaggio al defunto, e che aspettavano di prendere posto nel corteo. Sul bordo del marciapiede, c'erano soprattutto gli abitanti dell'isola, i portieri, i commercianti di rue Saint-Louis-en-l'île.

«Un ragazzo così gentile, così timido! Quando entrava nel negozio, non mancava mai di levarsi il cappello...»

«Se avesse avuto i capelli più corti! I suoi genitori avrebbero dovuto dirglielo... Gente elegante come quella... Gli davano un aspetto poco pulito...»

Ogni tanto Maigret e Lapointe si scambiavano uno sguardo e un'idea strana venne in mente al commissario. Con quale frenesia interiore Antoine Batille avrebbe portato in giro il suo registratore tra quella folla, se fosse stato in vita! Certo che, in quel caso, non ci sarebbe stata folla...

Arrivò il carro funebre ed andò a mettersi al limite del marciapiede, seguito da altre tre macchine.

Sarebbero andati in macchina alla chiesa Saint-Louis-en-l'île, che era a duecento metri?

Gli



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