Mariano IV d’Arborea e la Guerra nel Medioevo in Sardegna by Andrea Garau
autore:Andrea Garau [Garau, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: “Nel XIV secolo, mentre nelle principali corti europee la diffusione delle compagnie di ventura anticipava lo sviluppo dei primi eserciti permanenti, la Sardegna giudicale era caratterizzata da un sistema più vicino alla partecipazione collettiva dei popoli in armi altomedievali, in cui ogni individuo partecipava alle attività di produzione così come alla difesa del territorio. Questo particolare sistema troppo spesso è stato letto come un segno evidente di ritardo, laddove, piuttosto, va analizzato nell’ottica della peculiarità: un complesso sistema gestionale e giuridico, fondato su un codice di leggi strutturato e innovativo, allontanano la realtà sarda da ogni velo di presunta arretratezza, rendendola una dimensione tanto caratteristica, quanto pienamente capace di affrontare il panorama bellico a essa contemporaneo.”
editore: Condaghes
pubblicato: 2017-10-10T22:00:00+00:00
«caldo, puzza, mosche, pulci, pidocchi, cimici, zecche, il vino che diventa aceto, i vermi intestinali, i reumatismi, il mal di denti, la diarrea, l’apatia generale, piaghe che non guariscono, animali che muoiono ed infine la testardaggine del re che rifiuta di abbandonare»190.
L’elenco di tali piaghe è un prezioso strumento per osservare da vicino, attraverso una fonte dell’epoca in analisi, le problematiche legate alla logorante prosecuzione di un assedio.
Il conflitto si presentava dunque, in tali occasioni, come una vera e propria gara di resistenza, nella quale l’ultimo a cedere avrebbe ottenuto la vittoria e la salvezza.
Ben conscio di questo, Mariano IV, come si vedrà con più attenzione nel capitolo dedicato alla gestione degli approvvigionamenti (Cfr. Capitolo IV.3), si occupò di ostacolare in ogni modo i rifornimenti della compagine iberica, fornendo allo stesso tempo vettovagliamenti segreti alla popolazione assediata di Alghero.
Oltre la fame e la calura, inoltre, insieme con la polvere, la sete e il pericolo di insolazione, un elemento consueto della guerra estiva era la presenza di insetti fastidiosi attratti, oltre che dall’assembramento di uomini, dal cospicuo numero di animali che di necessità li accompagnava191.
Anche questo era un elemento certamente da non sottovalutare, laddove ben noti sono gli effetti che la zanzara anofele ebbe sulla spedizione di Martino il Giovane del 1409: lo stesso sovrano perì in quell’occasione di malaria. D’altronde anche in occasione dell’assedio di Alghero diffuse epidemie non tardarono a decimare l’esercito assediante: lo stesso governatore generale, Rambaldo de Corbera, perì in quell’occasione per le febbri contratte, seguendo la sorte di centinaia di soldati.
Al di là dell’assedio di Alghero, nel corso dei decenni le manovre ossidionali furono alla base del conflitto sardo-catalano.
Una testimonianza di particolare interesse risultano a tal proposito alcuni punti dell’interrogatorio di Azzo de Buquis, luogotenente di Mariano IV: essendo stato sollevato dal suo incarico nel 1353, a seguito dei disastrosi eventi relativi all’episodio bellico svoltosi presso la zona di Quartu, la cui disfatta venne imputata alla sua malaccorta gestione del conflitto, è ipotizzabile che il rancore nutrito per l’allontanamento dalla sua carica lo abbia portato a collaborare con la compagine avversaria.
Sarà qui utile indicare una particolare sezione del suo vasto interrogatorio, relativa alle dinamiche di assedio ordinate dal Giudice. Gli episodi bellici sui quali viene chiamato a testimoniare vengono così elencati:
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