Moon Palace (Contemporary American Fiction) by Paul Auster

Moon Palace (Contemporary American Fiction) by Paul Auster

autore:Paul Auster [Auster, Paul]
La lingua: eng
Format: epub
ISBN: 9780140115857
Amazon: 0140115854
editore: Penguin Books
pubblicato: 1990-04-02T00:00:00+00:00


NOTE:

(1) Tale è l'effettiva pronuncia delle iniziali M.S. [N.d.T.]

V.

Quel giorno ci fermammo lì. Non appena ebbe pronunciato l'ultima frase, Effing fece una pausa per riprendere fiato, ma prima che riuscisse a riattaccare il suo racconto arrivò la signora Hume ad annunciare che era ora di andare a tavola. Dopo le terribili cose che aveva raccontato, pensavo che gli sarebbe stato difficile recuperare la freddezza, invece l'interruzione non parve turbarlo affatto. - Benedisse, , battendo le mani - E' ora di mangiare. Muoio di fame - Ancora una volta rimasi meravigliato dalla rapidità con cui riusciva a passare da uno stato d'animo a un altro. Soltanto qualche istante prima aveva la voce rotta dall'emozione. Avevo addirittura temuto che rischiasse un collasso, e invece di punto in bianco eccolo lì traboccante entusiasmo e buonumore. - Adesso veniamo al punto, ragazzo, - disse, mentre lo spingevo con la carrozzina nella sala da pranzo. - Questo non era che l'inizio, quella che si potrebbe definire una prefazione. Aspetta che mi sia scaldato. Non hai ancora sentito niente.

Una volta seduti a tavola, però, non si accennò più all'elogio funebre. Il pranzo procedette secondo la norma, con il solito accompagnamento di schiocchi e schifezze, né più né meno di ogni altro giorno. Sembrava quasi che Effing si fosse già dimenticato ciò che mi aveva sviscerato davanti nelle tre ore appena trascorse. Facemmo le nostre solite chiacchiere su argomenti banali, e poi verso la fine del pasto ci occupammo delle previsioni meteorologiche per la giornata in vista del nostro giro pomeridiano. Alla stessa maniera procedettero le cose per le tre o quattro settimane successive. Al mattino lavoravamo all'elogio funebre, il pomeriggio uscivamo a fare le nostre passeggiate. Con i racconti di Effing riempii più di una dozzina di quaderni, al ritmo di circa venti, trenta pagine al giorno. Per tenergli dietro dovevo scrivere molto in fretta, al punto che a volte le mie trascrizioni risultavano illeggibili. A un certo punto gli chiesi pertanto se non potevamo usare un registratore, ma non volle neanche sentirne parlare. Niente elettricità, replicò, né macchine. - Il rumore di questi infernali oggetti non lo tollero. Tutto un bzzz vrrr, roba da far stare male. L'unico rumore che voglio sentire è quello della tua penna che scorre sulla carta - Gli spiegai che non ero un segretario professionista. - Non conosco la stenografia, - aggiunsi, - per cui non mi è sempre facile rileggere quello che ho scritto. - E allora tu battilo a macchina quando io non ci sono, - replicò. - Ti darò quella di Pavel. Un bel ferrovecchio che gli ho comperato quando siamo arrivati in America, nel '39. Una Underwood. adesso non le fanno più. Deve pesare tre tonnellate e mezzo - Quella stessa sera, riesumata la macchina da scrivere dal fondo dell'armadio a muro in camera mia, la sistemai su un tavolinetto, dopodiché passai diverse ore ogni sera a trascrivere le pagine prodotte dalle nostre sessioni mattutine. Un lavoro noioso, ma così almeno le parole di Effing le avevo ancora fresche nella memoria, e non ne andavano perse molte.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.