Morte di un inglese by Magdalen Nabb

autore:Magdalen Nabb [Nabb, Magdalen]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
ISBN: 8818580361
editore: Rusconi
pubblicato: 1995-05-14T16:00:00+00:00

I quattro uomini rimasero seduti per diverso tempo nella stanza poco illuminata, i blocchetti per gli appunti sulle ginocchia, mentre fuori il crepuscolo diventava buio e il fumo dalla pipa dell'ispettore capo vorticava nella penombra verso l'alto soffitto. Alcune cose erano state stabilite: Langley-Smythe aspettava qualcuno, sotto la vestaglia era vestito, ingannava l'attesa in camera da letto con un libro di fantascienza e una bottiglia di whisky, coprendosi con un piumone per tenersi caldo. La guardia giurata era passata verso le tre, ciò che probabilmente spiegava il motivo per cui Langley-Smythe era rimasto in camera da letto invece che davanti al fuoco, l'unica fonte di calore nell'appartamento: una luce nel salotto sarebbe stata visibile anche da sotto la porta quando la guardia fosse passata a lasciare il biglietto. Una volta che la guardia fosse andata via - il portone che si chiudeva si sarebbe sentito in tutto il palazzo -, Langley-Smythe avrebbe potuto tranquillamente aprire ai suoi facchini.

«Ma doveva uscire per aprire il portone, signore» disse Bacci timidamente. «In casa non c'è un pulsante.»

II capitano si accigliò. «La persona che sospetto essere il nostro signor X,» disse lentamente, «potrebbe averlo aperto da sopra.»

«Qualcuno del palazzo» ponderò l'ispettore capo. «Sì... Ma così sarebbe ancora più strano che nessuno li abbia mai visti insieme.»

«Ma non così strano,» disse Jeffreys, «dato che miss White crede di averlo riconosciuto e non vuole dire chi...» Ma qualcosa aveva detto invece... Jeffreys avrebbe giurato che fosse qualcosa che aveva a che fare con uno del condominio. Il capitano stava andando avanti:

«Ipotizziamo che i facchini abbiano suonato, furono fatti entrare da qualcuno da sopra, qualcuno che scese per unirsi a loro alla porta di Langley-Smythe. Una volta dentro qualcuno gli ha sparato.»

«Ma non subito» fece presente l'ispettore capo. «Non è che gli hanno sparato appena sono entrati, gli hanno sparato nella schiena mentre tornava in camera da letto: dobbiamo allora sapere cosa è andato storto e perché andava in camera da letto.»

«La cassaforte» suggerì Jeffreys.

«Ma perché? Non per prendere i soldi? Secondo quello che ci ha detto il capitano, sarebbero stati loro che pagavano una percentuale a lui, non il contrario. Era l'antiquario che faceva le vendite. Se giravano dei soldi erano da mettere dentro la cassaforte, non il contrario, e lui era a mani vuote.»

«E se lo avessero pagato per poi togliergli i soldi dopo avergli sparato?»

Il carabiniere Bacci tradusse la domanda al capitano che scosse la testa senza rispondere. «Perché» borbottò tra sé e sé, «avrebbero dovuto litigare? E perché avrebbero lasciato qui tutta questa roba se avevano un furgone qui fuori pronto per portarla via?»

«E se fosse scoppiata una lite improvvisa finita con la sparatoria?» disse l'ispettore capo. «Direi che deve essere andata così, perché non si premedita un omicidio con un'arma da dilettanti e neanche, come diceva lei, si mira al cuore: allora, dopo avergli sparato, non sarebbero rimasti in giro per sistemare tutta questa roba.»

«Ma questa» il capitano posò una mano delicatamente sulla testa dell'angelo, «è un'altra cosa. Ci doveva essere un

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