Nove volte per amore (Italian Edition) by Maurizio de Giovanni

Nove volte per amore (Italian Edition) by Maurizio de Giovanni

autore:Maurizio de Giovanni
La lingua: ita
Format: azw3
ISBN: 9788868721497
editore: Edizioni Cento Autori
pubblicato: 2016-10-01T00:00:00+00:00


IL RAGAZZO IN BICICLETTA

Considerate adesso un ragazzo in bicicletta.

Consideratelo in una sera d’estate, di quelle col caldo che sembra solido, aria ferma bollente da attraversare inspirando forte.

Immaginatelo, il ragazzo in bicicletta, che pedala lungo una strada di una piccola città in pianura. Una di quelle ordinate, serene e pulite piccole città della provincia ricca italiana, che sembrano uscite dalle illustrazioni dei sussidiari dei bambini o dai testi per l’esame per la patente.

Il ragazzo pedala piano. Sta pensando. Non suda molto, è magro e la bicicletta avanza senza sforzo sull’asfalto liscio e un po’ umido. Ci vogliono sei o sette minuti per tornare a casa, non c’è bisogno di correre. A quell’ora, poi, in strada non c’è nessuno. Tutti a vedere la tivù, figurati.

Non è brutto, il ragazzo. Un po’ anonimo, forse, biondino, capelli lisci, una camicia a quadri, gli occhiali. Uno di quelli che hai l’impressione di aver già incontrato da qualche parte, perché assomiglia a tanti come lui. Le gambe si muovono fluide, secondo un ritmo tranquillo e uniforme. Avrà una trentina d’anni, forse meno. Un velo di sudore gli copre la faccia, appena appena. A poterlo ascoltare, ma in strada non c’è nessuno, a bassissima voce canticchia un’aria d’opera; forse dal Barbiere di Siviglia, ma salta qualche parola.

Dietro le lenti, gli occhi sono fermi e inespressivi. Guarda avanti, attento, concentrato: sulla strada, sui suoi pensieri, su qualcuno. Chissà.

I lampioni illuminano la via, lasciando una piccola zona d’ombra tra un cono di luce e l’altro. Il ragazzo in bicicletta compare e scompare a intermittenza, come fosse frutto della vostra immaginazione. Le finestre sono spente e chiuse per trattenere il lavoro dei condizionatori, da qualcuna viene il bagliore azzurro dei televisori.

Considerate che il ragazzo sta pensando in fretta. Molto più in fretta di quanto stia pedalando. Sta pensando, sospeso tra i ricordi e i programmi come tutti. Analizzando le possibilità, pianificando gli eventi, riducendo i margini di imprevedibilità, come gli hanno insegnato a fare all’università.

Ma sa bene, il ragazzo in bicicletta, che un’alea, un rischio esiste sempre in ogni cosa. Altrimenti tutti vivrebbero secondo traiettorie comode e definite, senza sobbalzi, senza sofferenze. Certo, il rischio talvolta si tramuta in opportunità, il ragazzo lo sa bene; ma molto più spesso è un bastone tra le ruote che può farti cadere. Meglio evitare.

Un pezzo di sacchetto di plastica si presenta sulla traiettoria della bicicletta e il ragazzo lo evita con perizia deviando leggermente, senza nemmeno rallentare. Non si finisce mai di imparare, pensa. Non si finisce mai di conoscere. E di conoscersi.

Il ragazzo in bicicletta ha appena imparato qualcosa di se stesso. Sapeva di essere capace di fare ben di più di quanto chi gli sta attorno immagini, ma deve ammettere di essere perfino sorpreso, adesso. È sempre stato attento, ordinato, preciso: un po’ come la cittadina in cui è cresciuto, e che adesso sta attraversando in bicicletta, pedalando con calma e attenzione. Il più bravo a scuola, certo, ma senza strafare; evitando di diventare il bersaglio dell’invidia e quindi della malevolenza



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