Numeri per parlare by Carla Bazzanella

Numeri per parlare by Carla Bazzanella

autore:Carla Bazzanella [Bazzanella, C.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: eBook Laterza
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2011-04-14T16:00:00+00:00


3.1.3. Tra dieci e cento

Nell’itinerario lungo i numerali approssimati, ne consideriamo ora alcuni tra dieci e cento, limitandoci per lo più a espressioni idiomatiche radicate nell’uso o diventate tali in tempi più recenti. Ciò che accomuna alcuni di questi numerali è l’uso correlato a un fatto storico, politico, a un avvenimento religioso oppure a una frase pronunciata da un personaggio illustre (quando non si tratti di un uso riconducibile al simbolismo numerico), come si è già messo in rilievo per 48 (cfr. supra, 1.3.3) e, in qualche caso, percorrendo la serie da uno a dieci. In questi casi il significato dell’espressione figurata, comprensibile se la conoscenza della sua matrice è condivisa, può basarsi su un’interpretazione precisa di una quantità.

Partiamo da tredici e da una divertita comparazione con dodici, proposta da Achille Campanile in un suo motto di spirito, tanto leggero nella formulazione verbale quanto carico retoricamente:

(77) Mi preoccupo di essere a tavola in tredici... quando c’è da mangiare solo per dodici (www.dizionario-umoristico.it).

La preoccupazione lascia trasparire il tratto superstizioso, legato a una credenza religiosa22, ma la ragione prosaica del preoccuparsi, che appare subito dopo, costringe a scartare quell’immediata associazione, e a collegare più semplicemente il tredici con il dodici, quindi con un quantitativo inferiore al necessario. L’umorismo scatta proprio perché va contro le attese costruite precedentemente.

Proseguiamo con l’espressione nominale quindici minuti di celebrità che, a dispetto della precisa misura di tempo, designa una durata approssimativamente breve. La versione originale, 15 minutes of fame, è una variante di famous for 15 minutes, espressione tratta dalla frase con cui l’artista pop Andy Warhol aveva denominato nel 1968 una sua opera: «in the future, everyone will be world-famous for 15 minutes» (www.phrases.org.uk). Di sorprendente anticipazione sui tempi, nel riferirsi all’espandersi di un fenomeno sociale quale il culto della celebrità, l’espressione si è diffusa nell’uso di varie lingue occidentali. Sono, infatti, numerose, in Google, le occorrenze di quart d’heure de célébrité, quarto de hora de celebridad, 15 Minuten Berühmtheit ecc. Nei titoli giornalistici a volte si esplicita la fonte con un aggettivo:

(78) Nessuno la vuole più sui set o nei servizi fotografici. Sono davvero finiti i suoi quindici warholiani minuti di celebrità? (www.voceditalia.it).

Da un punto di vista retorico si potrebbe parlare di una «metonimia di relazione quantitativa», una «sineddoche particolarizzante» (Mortara Garavelli 2010, 21-22) della ricerca (o esito) di un’occasione fugace in cui esibire una propria idea (o un supposto talento, ad esempio) di fronte a un pubblico ampio:

(79) Qualcosa di senza senso accompagnava i suoi pensieri. «Tu sei già un’egoista». «Posso migliorare e assicurarmi quei quindici minuti». «Quali?». «Quelli di celebrità» («la Repubblica», 9-1-2009).

Un recente sito statunitense (www.15tofame.com) invita gli utenti a mandare un video di pochi minuti da pubblicare sul web: «The prophecy of A.W. comes true. Become an instant celebrity». Tuttavia, nell’epoca del culto globalizzato della celebrità e del sito web YouTube, i 15 minuti (in senso letterale) sono già sorpassati da un’esibizione fulminea:

(80) [...] un quarto d’ora, di questi tempi, è fin troppo. A Jawed Karim sono bastati 18 secondi per mostrarsi a tutto il mondo [.



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