Pax by Sara Pennypacker & Jon Klassen

Pax by Sara Pennypacker & Jon Klassen

autore:Sara Pennypacker & Jon Klassen [Pennypacker, Sara & Klassen, Jon]
La lingua: eng
Format: epub
ISBN: 9780062377012
Amazon: 0062377019
editore: Balzer + Bray
pubblicato: 2016-02-02T00:00:00+00:00


I due camminarono lenti per un’altra ora attraverso il bosco rado; Pax si costringeva a adeguare il passo a quello del malandato Grigio, sollevato di vedere che almeno procedevano. Ma quando uno stormo di corvi si posò sulle braccia nude di un noce, Grigio tornò sui propri passi e si sedette ai suoi piedi con le orecchie tese, attente al trambusto.

Pax attese, impaziente. Dopo un attimo la vecchia volpe lo chiamò abbaiando. La guerra si sta avvicinando.

Come lo sai?

I corvi. Ascolta.

Pax piegò la testa. Stavano arrivando altri uccelli che strillavano scendendo verso i rami più bassi per svolazzare di nuovo sui posatoi più alti, un ciclone di angoscia. Sono agitati.

I corvi si rizzavano, gonfiavano le piume, scuotevano e abbassavano i becchi gracchianti. Il loro frastuono mise Pax in allerta. C’è confusione.

Si concentrò di più. Ciò che percepì lo allarmò. Provò a descriverlo: aria strozzata dalla morte. Fuoco e fumo. Sangue in un fiume, il fiume che scorreva rosso, la terra che annegava nel sangue. Caos. È tutto distrutto. Le fibre degli alberi, le nuvole, perfino l’aria.

Sì. Guerra. Dove?

Pax si concentrò ancora. Ovest. Ancora distante, ma in avvicinamento. E ora un piccolo gruppo di ammalati di guerra sta arrivando da sud per andarle incontro.

Da sud.

Pax andava avanti e indietro mentre Grigio faticava a rialzarsi. Di nuovo disse che poteva continuare il viaggio da solo e di nuovo Grigio si rifiutò di tornare a casa. Di nuovo si misero in marcia, e di nuovo la loro andatura era più lenta di quanto Pax avesse voluto. Si fermavano solo per mangiare larve e bacche e ogni volta che accadeva Pax annusava l’aria in cerca della più piccola traccia dell’odore del suo ragazzo, del più flebile suono della sua voce. Ma niente. Niente.

Alzò il muso e abbaiò un’unica nota dolente.

Era da così tanto tempo che non vedeva il suo ragazzo. Prima, non erano mai stati lontani più di mezza giornata. Peter usciva spesso al mattino lasciando Pax a camminare su e giù nel recinto con ansia crescente, fino al pomeriggio, quando tornava a casa con addosso l’odore di altri giovani umani e dello strano respiro del grande bus giallo che lo trasportava. Solo allora Pax si tranquillizzava, e dopo aver appurato che Peter non avesse la minima ferita, si metteva a giocare.

Adesso era pomeriggio. Abbaiò ancora, e questa volta la voce di Grigio si alzò in un’eco di dolore. Ma quando Pax tornò trotterellando sul sentiero per riprendere il viaggio, Grigio vacillò.

Era chiaro che doveva riposarsi. Pax guidò la volpe ferita fino a una zona d’ombra verde di muschio, sotto un pino. Grigio appoggiò la testa alle zampe e prima ancora che Pax fosse riuscito a pulirgli nuovamente la ferita si era addormentato.

Mentre faceva la guardia, Pax pensò a tutte le sue cose preferite, che avrebbe fatto col ragazzo quando l’avesse trovato: ruzzolare insieme all’aperto, giocare alla caccia, esplorare il cortile erboso e il tratto di bosco retrostante. Si ricordò dei modi che aveva il ragazzo di ricompensarlo: il suo sorriso aperto quando lo



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