Perchè io credo in colui che ha fatto il mondo by Antonio Zichichi

Perchè io credo in colui che ha fatto il mondo by Antonio Zichichi

autore:Antonio Zichichi [Antonio Zichichi]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


V.11 Scienza e Scientismo: le cinque grandi illusioni più l’ultima

Una grande confusione esiste, nella cultura del nostro tempo, tra Scienza e Scientismo, come se fossero la stessa cosa. Lo Scientismo è la negazione della Scienza. E infatti, se lo Scientismo fosse stata una verità scientifica, l’inarrestabile conquista dell’ignoto si sarebbe già fermata cinque volte da Galilei al 1947. Lo Scientismo e la pretesa che la Scienza abbia per ben cinque volte (ecco la prima contraddizione) capito tutto quello che c’era da capire e che anche oggi capisca tutto quello che c’è da capire. Abbiamo già visto che sul Supermondo - l’ultima frontiera - la Scienza non può dire nulla fino a quando non ne sarà sperimentalmente provata l’esistenza. La migliore risposta alla pretesa dello Scientismo sta nella storia della Scienza che parla in modo lampante. Per ben cinque volte dinanzi a una scoperta senza precedenti sembrava che ci fosse poco da scoprire ancora. Attenzione: sembrava a chi? Allo scopritore mai! A coloro che parlavano di quella scoperta, sì. Ed è sempre stata questa la miccia che ha fatto scattare la molla dello Scientismo: quella pretesa assurda che mai ha sfiorato alcun grande scienziato. Dicevamo, per ben cinque volte. E infatti sono state cinque le grandi illusioni dello Scientismo. Che si trattasse di illusioni sono state le scoperte successive a dimostrarlo. Vediamo come sono andate le cose. Galilei scopre che il moto rotatorio e quello rettilineo non sono due proprietà diverse. L’una (il moto rotatorio) legata ai corpi celesti e l’altra (il moto rettilineo) ai corpi del mondo sublunare. L’unificazione di tutti i moti quali esempi diversi della stessa entità fisica - il moto - sembrò a molti il traguardo finale oltre il quale c’era poco da scoprire. Ecco la prima grande illusione. Galilei, che di quella formidabile scoperta era l’autore, fino all’ultimo giorno della sua esistenza non ebbe dubbi che quella scoperta fosse l’inizio di una grande avventura intellettuale. Avventura iniziata per atto di Fede nel Creatore. Avventura che avrebbe portato a scoprire la Logica del Creato: dalle pietre alle stelle. La seconda grande illusione è occorsa con Isaac Newton quando, usando il valore dell’accelerazione di gravità misurato da Galilei, il nuovo gigante della Scienza galileiana dimostrò che la Luna cade come una qualsiasi pietra. E riuscì a formulare la legge di attrazione gravitazionale tra tutti i corpi materiali. Fu un altro passo verso l’universalità dei fenomeni galileianamente riproducibili e rigorosamente osservabili. Un passo enorme che indusse molti a pensare che la Scienza fosse arrivata al traguardo. Molti chi? Gli scientisti, non l’autore di quella grande scoperta. Newton, pur avendo inventato il calcolo

infinitesimale e pur avendo dimostrato che l’energia cinetica di un corpo materiale è la metà di quello che darebbe un calcolo che ignorasse la nuova formulazione matematica dei movimenti dei corpi materiali, attribuiva al potere divino la forza per evitare il collasso gravitazionale delle Stelle, cui portava la sua equazione.

La terza illusione arriva con James Clerk Maxwell, il fisico scozzese che riuscì a mettere insieme colori e sapori, vista, tatto e olfatto, udito, elettricità, magnetismo e ottica.



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