PiBiBooks - La setta di Cambridge by Susanna Gregory

autore:Susanna Gregory [Gregory, Susanna]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Bartholomew prestò a Sybilla la toga e il mantello e le abbassò il cappuccio sulla fronte al fine di nascondere il viso. Le fece addirittura portare la propria borsa, sperando che nella luce calante potesse passare per uno dei suoi studenti.

La giovane lo seguiva strascicando i piedi e tirando su col naso di quando in quando. Matilde se n'era andata, non prima di averlo esortato nuovamente a guardarsi da Janetta di Lincoln. Bartholomew rifletté sui consigli della donna: in effetti anche a lui era sembrato strano che Janetta godesse di una tale autorità su quel gruppo di energumeni. Era arrivata a Cambridge un mese prima, pressappoco quando Nicholas di York era morto o scomparso e una sconosciuta era stata sepolta al posto suo... una donna priva di capelli! Il medico aggrottò la fronte. I capelli le erano caduti dopo la morte o in vita aveva indossato una parrucca, proprio come Janetta? Oppure la chioma posticcia di Janetta era appartenuta alla donna nella bara di Nicholas?

Bartholomew era molto concentrato, a malapena consapevole della presenza di Sybilla alle sue spalle. Che gli eventi fossero collegati? L'arrivo di Janetta poteva avere a che fare con la morte o la scomparsa di un uomo che stava redigendo un testo che avrebbe potuto essere fonte di problemi? Ripensò al racconto di Sybilla e all'avvertimento di Matilde, ma - per quanto tentasse - non riuscì a trovarvi un senso, né a correlarli alle informazioni già in suo possesso.

Quando raggiunsero gli uffici di Stanmore, la maggior parte dell'edificio era al buio e il proprietario aveva già fatto ritorno a Trumpington. Bartholomew spinse Sybilla nelle stanzette dietro il magazzino principale - il luogo in cui lavorava Rachel Atkin - prima che qualcuno potesse vederla. Era entrato in fretta e senza preavviso e si bloccò stupefatto. Cynric lasciò il posto accanto al focolare dov'era seduto vicino a Rachel, posò il calice di vino che teneva in mano e sorrise, imbarazzato per essere stato sorpreso in pieno corteggiamento. Era tardi e le altre donne erano tornate a casa, lasciando il gallese a godere da solo della compagnia di Rachel.

Bartholomew si vergognò di non aver bussato, il che avrebbe dato alla povera donna il tempo di ricomporsi; lei, però, sembrava imperturbata. Guardò con curiosità Sybilla, che indossava ancora gli abiti di Bartholomew, e finalmente il medico ritrovò la voce. «Sybilla potrebbe rimanere con voi per qualche giorno?» domandò, sentendosi improvvisamente a disagio. «Spiegherò tutto a Oswald alla prima occasione.»

«Come desiderate», rispose Rachel con la sua voce piacevolmente bassa, mentre aiutava Sybilla a togliersi la toga e il mantello. «Si direbbe che sia nei guai, perciò non verrà certo mandata via!»

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