Prontuario di punteggiatura by Bice Mortara Garavelli

Prontuario di punteggiatura by Bice Mortara Garavelli

autore:Bice Mortara Garavelli [Mortara Garavelli, B.]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Universale Laterza
ISBN: 123
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2003-01-24T05:00:00+00:00


2.3. Virgola

Nelle «istruzioni per l’uso» della punteggiatura, la virgola ha avuto la casistica più ricca [I, 4.1] per quanto riguardava le possibili incertezze, le richieste di informazioni sulla sua polivalenza, i dubbi sulla legittimità di abitudini invalse ma non da tutti condivise. Situazione antica, se nel 1670, quando il sistema interpuntivo dell’italiano stava prendendo una certa stabilità, un grande scrittore, Daniello Bartoli, nel suo trattato Dell’ortografia italiana poteva registrare disparità di criteri e di giudizi:

Quanto a me, par certo non doversi tritare così minuta una scrittura, che se ne disgiunga poco men che al continuo parola da parola, fraponendo una virgola, stetti per dire, come i cuochi le foglie dell’alloro fra’ minuzzami che infilzano con lo schidione. [...] Domine, che fan qui [...] tanti bruscoli di virgole altro che volarvi molestamente ne gli occhi a far sì che peniate leggendo – con esser troppe – più che se non ve ne fosse veruna?

È il segno di interpunzione più carico di valori e di funzioni, questa «piccola verga» – tale è infatti il suo significato etimologico, dal latino virgula(m) – che in progresso di tempo ha mutato aspetto, da orizzontale a verticale o obliquo, a leggermente ricurvo e posto al piede della parola che lo precede quale è diventato dall’affermarsi della stampa in poi: modello, nella versione ricurva, a cui si riferisce idealmente il parlare di virgola come forma:

Pirandello: «una virgola di luce» (C, Mentre il cuore soffriva, p. 545) / «cetacei che, voluminosi, sul fondo dei mari, con la coda facevan la virgola» (US, Il treno ha fischiato, p. 665).

La funzione della virgola come «marca di confine sintagmatico» (Simone 1991, pp. 223-225) è già apparsa più d’una volta nei vari confronti che abbiamo fatto con gli altri due segni di punteggiatura di cui abbiamo parlato. È una funzione forte, nonostante la brevità che tradizionalmente si attribuisce alla «pausa» (sospensione o interruzione) rappresentata dalla virgola: una funzione forte, perché può cambiare radicalmente il senso degli enunciati, in primo luogo quando isola un vocativo e blocca la lettura di questo come soggetto. La differenza non ha bisogno di commenti:

(18) Mario, è venuto Paolo / Mario è venuto, Paolo.

Qualche commento richiedono invece le seguenti coppie di esempi:

(19) Non ha giocato come tutti si aspettavano / Non ha giocato, come tutti si aspettavano.

(20) Non seguo i programmi televisivi che mi sembrano scadenti / Non seguo i programmi televisivi, che mi sembrano scadenti.

Nell’esempio (19) la virgola influisce sull’ambito della negazione e sul significato di come. Come, se non è preceduto dalla virgola, vuol dire «nel modo in cui», e l’intero enunciato significa: «Ha giocato, ma non nel modo in cui tutti si aspettavano». In presenza della virgola, è un’altra la possibile parafrasi: «Non ha giocato – e tutti si aspettavano che non giocasse».

Le frasi riportate in (20) sono esempi tipici di proposizioni relative il cui statuto è determinato dalla presenza o dall’assenza di una virgola quando mancano altri elementi contestuali atti a precisare il senso dell’intero enunciato. Se non è preceduta da una virgola la



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