Racconti impossibili by Tommaso Landolfi

Racconti impossibili by Tommaso Landolfi

autore:Tommaso Landolfi [Landolfi, Tommaso]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 2021-03-10T23:00:00+00:00


Ma qui d’un tratto avvenne qualcosa che davvero pose fine alla lezione, e non pure ad essa, sì all’intero corso e ad ogni bene. Il cielo, tutto il cielo, s’accese come d’una spaventosa aurora boreale, e in men che non si dica quei panneggi e strascichi e frange e cortine e spade di luce raggiunsero un violento e maligno colore scarlatto; l’intero universo visibile ardeva e sanguinava. La temperatura salì in pochi istanti di milioni di gradi. Ancora un breve attimo, e la terra siderea che dava ricetto agli accaniti parlatori esplodeva... non si può neppur dire fragorosamente perché non c’era più nessuno a sentire un tal po’ di tuono.

La qual catastrofe cosmica, ho da confessare, stranamente quanto provvidenzialmente coincise colla noia ormai intollerabile di me teleteletelestenografo. Che ora mi chiedo: cosa volle fare l’Eterno? mostrare che la morte non solo si dà, ma regna sovrana anche su quelle remote galassie, o semplicemente punire la singolare cavillosità di quella brava gente?

Che petulanti, proprio; io non saprei trovare, che loro si addica, se non l’aggettivo picano di «causillo». Che grulli, anche: ma è mai possibile affannarsi tanto su cose che tutti sanno? E pieni di pretese, e col pallino della speculazione; ah, quanto a questo loro non si concedevano riposo, ti prendevano al volo una paroletta qualunque e dài a mantrugiarla come fosse, con licenza, poppa di donna. Ma, in verità, che era speculazione quella? Invece di vogare sul gran fiume, loro si buttavano pei rivoli e in essi diguazzavano beatamente come beveracci, senza tanto preoccuparsi dei nessi, dei rapporti e di tutto ciò che fa gloriosa e trionfante la nostra propria speculazione. Sì, sì, va bene... e il disgraziato (come me) che stava a sentire?

Vero è che val meglio usar loro rispetto, e vi spiego il percome. In una cosa aveva quella gente ragione senza contrasto: checché l’Eterno faccia, la morte non si dà e non si dà. Sicché loro un che hanno ad essere tuttavia, se anche ora vanno vagando; sicché, e per ciò stesso che vagano, il loro spirito o una parte del loro spirito potrebbe essere entrata in corpo a qualcuno di noi. E ognuno, salvo proprio gli autori di fantascienza speculativa e di galasseidi o galassieidi, ha rispetto di se medesimo.



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