Religione e mito by Hermann Hesse

Religione e mito by Hermann Hesse

autore:Hermann Hesse [Hesse, Hermann]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2020-07-17T12:00:00+00:00


Ovviamente esiste un solo Dio, una sola verità che ogni popolo, ogni epoca, ogni singolo individuo accoglie a modo proprio e per il quale si presentano sempre nuove forme. Una delle forme più belle e più note è senza dubbio quella del Nuovo Testamento, intendendo con ciò solo gli Evangeli e, in misura minore, le lettere di Paolo. Ritengo che certe affermazioni del Nuovo Testamento, accanto ad alcune di Lao Tse, di Buddha e delle Upanishad, siano ciò che di più vero, di più pregnante e vitale sia stato conosciuto e detto sulla terra. Ciò nonostante, la via cristiana a Dio mi è stata preclusa da una rigida educazione religiosa, dalle ridicole e continue dispute teologiche, dalla noia e dalla pesantezza soporifera della Chiesa, ecc. Mi misi perciò alla ricerca di Dio per altre vie e ben presto trovai quella indiana, che per origine mi era vicina, in quanto i miei avi, il nonno, mio padre e mia madre avevano avuto stretti rapporti con l’India, parlavano le lingue indiane, ecc. Più tardi trovai la via cinese di Lao Tse e questa esperienza fu per me oltremodo liberatoria. Nel contempo, naturalmente, non mancai di occuparmi dei tentativi e delle problematiche moderne, di Nietzsche, di Tolstoj e Dostoevskij; ma la maggior profondità l’ho trovata nelle Upanishad, in Buddha, in Confucio e anche nel Nuovo Testamento, dopo che la mia antica avversione per il cristianesimo era andata via via scemando. Comunque, restai fedele alla via indiana, anche se non la ritengo migliore di quella cristiana. Lo feci, sia perché rifiutavo la presunzione cristiana della monopolizzazione di Dio, il volersi porre come unica via di salvezza, atteggiamento questo che comincia con Paolo e prosegue in tutta la teologia cristiana; sia perché gli indiani conoscono delle forme migliori, più pratiche, intelligenti e moderne per ricercare la verità con l’aiuto delle tecniche yoga.

[…] Non considero la saggezza indiana migliore di quella cristiana, ma la sento più spirituale, meno intollerante, più progredita e libera. Ciò deriva dal fatto che, nella giovinezza, la verità cristiana mi era stata imposta in una forma inadeguata… Per molti uomini, altri sono i cammini che portano a Dio, al centro del mondo.

Ma l’esperienza è la medesima. L’uomo incomincia a intuire la verità, a intuire l’essenza della vita e cerca di avvicinarsi a essa; immancabilmente sperimenta, nella forma cristiana o in altre, la realtà di Dio o, se si vuole, della vita di cui facciamo parte, a cui possiamo opporci o a cui possiamo aderire, ma senza la quale il «risvegliato» non può e non vuole vivere.

Per individui fortemente intellettuali, queste esperienze si realizzano soprattutto nel pensiero, nella conoscenza, ma non necessariamente; possono anche verificarsi al di fuori, visto che la vita ci fa tali che abbiamo sempre bisogno di cercare la perfezione, di cercare ciò che è sacro ed eterno e che diventiamo sempre più indifferenti ai valori e alle realtà del cosiddetto mondo quotidiano.



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