Rose in Bloom by Louisa May Alcott

Rose in Bloom by Louisa May Alcott

autore:Louisa May Alcott [Alcott, Louisa May]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9780316030892
Amazon: B00085R50A
editore: The John C. Winston Co
pubblicato: 1933-10-15T00:00:00+00:00


Capitolo 10

La parte triste e seria

«Che aspetto avrà? Che cosa dirà? C’è qualcosa che ci possa far dimenticare, per essere nuovamente felici?», questo si domandò Rose, non appena si destò dal breve sonno seguito ad una veglia lunga e triste.

Le sembrava che tutto il mondo fosse cambiato: era ancora troppo giovane per sapere quanto sia possibile perdonare peccati ben più gravi, dimenticare delusioni ben più amare, e scordare amori in confronto ai quali il suo era soltanto un capriccio da ragazzina. Avrebbe voluto che la giornata fosse meno radiosa e si domandò come potevano i suoi uccellini trillare con tanta allegrezza: poi, guardando il suo volto stanco riflesso nello specchio, si disse: «Poveretta! Pensavi che la nuova pagina portasse qualcosa di piacevole. La storia è stata dolce e facile da leggere fin qui, ma la parte triste e seria comincia ora».

Un colpetto alla porta le fece ricordare che, nonostante i suoi dispiaceri, bisognava far colazione: e il pensiero improvviso che Charlie potesse ancora essere in casa la fece correre verso la porta: fuori trovò il dottor Alec che l’aspettava col suo solito sorriso. Lo fece entrare e con ansia sussurrò: — Sta meglio, zio? Raccontami tutto. Posso sopportarlo, ora.

Il dottor Alec non sorrise della sua innocente angoscia, e con viso serio ma con voce allegra rispose: — Tutto bene, direi, ormai! Il sonno è la miglior medicina in questi casi. L’ho portato a casa stanotte e nessuno sa che è venuto qui, all’infuori di te e di me.

— E nessuno lo saprà. Ma come hai fatto, zio?

— Sono uscito dalla finestra dello studio e l’ho portato fuori piano piano: dopo una spruzzatina di acqua fresca, l’aria e il movimento l’hanno rimesso a posto ed è stato lieto di essere accompagnato sano e salvo a casa. La sua stanza è al pianterreno, perciò nessuno si è svegliato e l’ho lasciato che dormiva.

— Grazie… — sospirò Rose. — E Brutus? Non si sono spaventati quando l’hanno visto arrivare a casa solo?

— Per niente: quel saggio animale se ne è tornato tranquillamente alla scuderia e lo stalliere, assonnato, non è andato a chiedere niente, perché Charlie spesso manda il cavallo da solo alla scuderia, quando è tardi o c’è temporale. Sta’ tranquilla, cara, nessuno all’infuori di noi ha visto il povero ragazzo entrare e uscire e il nostro affetto ci farà perdonare ogni cosa.

— Sì, ma non dimenticare. Io non potrò mai: non sarà più per me il Charlie di cui ero così fiera e a cui volevo tanto bene. Oh, zio! Che peccato! Che peccato!

— Non angosciarti tanto, bambina: non è incurabile, grazie al Cielo!

Non che io prenda la cosa con leggerezza; ma sono certo che sotto migliori influenze Charlie si redimerà, perché i suoi istinti sono buoni e questo è il suo solo vizio. Non posso neanche biasimarlo per quello che è, perché la colpa è di sua madre. Certe volte avrei voglia di esplodere e di gridare a quella donna che sta rovinando quell’anima di cui è responsabile davanti al Cielo.



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