Schegge di vetro (per ebookreeder) by Highsmith Patricia

Schegge di vetro (per ebookreeder) by Highsmith Patricia

autore:Highsmith Patricia
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-08-25T16:00:00+00:00


Si svegliò e si rese conto di aver sognato tutto. Be', non proprio tutto. Il risveglio era stato graduale, non l'improvvisa consapevolezza che ti coglie al mattino quando apri gli occhi e vedi quel che ti sta di fronte. Aveva preso due pillole diverse secondo la prescrizione medica. Ora le sembrava che le pillole fossero tutto un trucco per farle apparire il mondo color di rosa, per farla sentire più allegra e in definitiva per farla tornare nella stessa trappola, come una pecora drogata. Si ritrovò in piedi davanti all'acquaio nella casa di Hudson Street con un tovagliolo in mano. Era mattina, le dieci e ventidue, come diceva la sveglia accanto al letto. Ma era davvero stata al Bellevue, o no? E Georgie era morto, dato che ora in casa c'erano solo Stevie ed Helen con Francy. Era settembre, apprese da un giornale spiegazzato sul tavolo di cucina. E... dov'era andato a finire il pezzo di carta firmato dal medico?

Dove lo teneva, nel portafogli? Ci guardò, ma non c'era. Frugò nella tasca interna della borsetta. Non era nemmeno lì. Ma l'aveva avuto. O no? Per un attimo si chiese se fosse incinta, ma fino alla cintola non si notava il minimo segno di una gravidanza. E poi, come se fosse stata trascinata da una forza misteriosa, una forza ipnotica, andò a cercare una vecchia scatola di cuoio tutta rovinata dove teneva collane e braccialetti. Nella scatola c'era un vecchio portasigarette d'argento tutto ossidato che poteva contenere solo quattro sigarette, con dentro un foglietto di carta accuratamente piegato. Era quello, l'aveva trovato.

Andò in bagno a guardare nell'armadietto dei medicinali. Che forma aveva? Trovò una confezione che si chiamava Ovral. Doveva essere quella, aveva un odore d'uovo marcio. Be', alla fine l'aveva presa, il flacone era semivuoto. E anche se a Eddie la cosa seccava, aveva dovuto arrendersi.

Ma non aveva fatto pedinare la sua amichetta da un detective. Non aveva trovato il lavoro al grande magazzino. Era curioso questo, perché aveva un ricordo così vivido di quel lavoro dove vendeva sciarpe e maglieria, dove si truccava il viso per essere bella, e faceva nuove amicizie. Ma Eddie l'aveva poi avuta un'amichetta? Sinceramente, Laura non ci poteva giurare. E comunque aveva dovuto digerire la pillola, il che per lei era un piccolo trionfo. Ma non era un compenso per ciò che aveva dovuto subire. Francy piangeva. Forse doveva darle da mangiare.

Laura in cucina si mordicchiava il labbro pensando di dover nutrire Francy - il cibo per un po' la faceva tacere - e pensando di dover riflettere seriamente, adesso che era in grado di farlo ed era completamente sveglia. Buon Dio, la vita non poteva andare avanti così, no? Ovviamente, aveva perduto il lavoro alla tavola calda, così ora doveva trovarsene un altro, perché la paga di Eddie a loro non bastava. Doveva nutrire Francy.

Il campanello suonò. Laura esitò un attimo, poi premette il pulsante per aprire. Non aveva idea di chi potesse essere. Francy urlò.

“Molto bene!” Laura le diede una sberla che la mandò a sbattere contro il frigorifero.



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