Scritti scelti by Ernst Troeltsch

autore:Ernst Troeltsch
La lingua: ita
Format: epub
editore: UTET
pubblicato: 2013-04-29T16:00:00+00:00

6. Soggettività e oggettività nella determinazione dell’essenza

Sarà ormai risultato chiaro che avanzare una questione metodologica non significa portare avanti una scolastica goffa e senza costrutto, bensì il fatto che la sua comprensione e la sua risposta sono per il problema altrettanto decisive quanto la nozione reale esatta, e sottoposta a una critica delle fonti, della storia del cristianesimo. Chi rimprovera al libro di Harnack, e ai tentativi affini, di essere antistorici — dato che non si limitano ad affermare le precedenti forme storiche del cristianesimo, ma progettano anche il cristianesimo del presente e del futuro — è come se vedesse la foresta, ma non gli alberi, facendosi sfuggire il ricco e profondo mondo storico che emerge dal libro harnackiano relativamente alla sua specifica configurazione di un’essenza che muove dalla storia. Infatti è assolutamente evidente che tutti questi lavori sono nati da un reale e intimo confronto con la storia e che lo spirito di una simile teologia è completamente pervaso dallo sforzo di trarre insegnamento dall’oggetto storico. L’eliminazione di opinioni e desideri personali, insieme con la piena dedizione all’oggetto peculiare e concreto, rappresenta anzi l’autentico prodotto della nostra teologia storica; e, nel fare tutto ciò, essa non vuole in realtà altro se non cogliere lo spirito della cosa stessa, dargli modo di agire autonomamente e, con il ricorso proprio alla datità, percepita in termini totalmente oggettivi, ampliare, approfondire e liberare la comprensione religiosa personale dai pregiudizi e dalle limitazioni dell’educazione e dell’inclinazione, entrambe contingenti. Per tutti noi questo costituisce un tratto fondamentale dei nostri studi storici e, per esperienza, possiamo tutti affermare che la nostra visione di ciò che nel cristianesimo è permanente ed essenziale è condizionata, in termini assolutamente intimi e fondamentali — nonché messa a frutto con piena ed effettiva vitalità — dall’estensione dell’autocoscienza alla coscienza comune, ovvero dall’estensione della propria esperienza all’esperienza complessiva di tutta la cristianità e di tutti gli uomini religiosi. D’altro canto, tuttavia, è anche del tutto ovvio che la questione della valorizzazione di questa acquisizione storiografica deve passare attraverso il chiarimento generale del valore e del significato che il cristianesimo detiene per il presente e per il futuro; è ovvio inoltre che la determinazione dell’essenza che qui va prodotta esprime soprattutto ciò che per il presente e per il futuro si ricava dal passato. Una determinazione dell’essenza che fosse per un verso convinta della durevole forza di vita del cristianesimo e si sottraesse per un altro verso a questo compito sarebbe infatti completamente assurda.

Pur tuttavia, è giusto affermare che la determinazione dell’essenza costituisce un’impresa estremamente complessa e variegatamente condizionata. L’essenza è un’astrazione intuitiva, una critica etico-religiosa, un concetto dinamico di sviluppo, nonché l’ideale da introdurre in vista dell’impegno di dar forma e nuovo collegamento al futuro. In fin dei conti, essa è un po’ come un’autonoma e peculiare idea religiosa. La determinazione dell’essenza è il coronamento della teologia storica e nel contempo il suo autosuperamento, è l’unificazione dell’elemento storico della teologia con quello normativo o comunque in grado di dar forma al futuro

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