Storia della Filosofia (vol.3) by nicola abbagnano

Storia della Filosofia (vol.3) by nicola abbagnano

autore:nicola abbagnano [abbagnano, nicola]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2010-10-15T16:16:14.805142+00:00


Filosofia del diritto (1841-1845); Teodicea (1845); Psicologia (1850);

Introduzione alla filosofia (1850); Logica (1854). Alla quale massa

di opere va aggiunta quella non meno imponente delle opere postume: Del

principio supremo della metodica (1857); Aristotele esposto ed

esaminato (1857); Teosofia (1859-1874); Saggio storico-critico sulle

categorie e la dialettica (1882); Antropologia soprannaturale (1884);

oltre a un gran numero di scritti minori e di lettere.

La preoccupazione fondamentale di Rosmini è quella di difendere

l'oggettività della conoscenza e in generale della vita spirituale

dell'uomo, contro il soggettivismo assoluto di Kant e degli idealisti

post-kantiani. Questa preoccupazione coincide con l'altra, propriamente

scolastica, di ristabilire l'accordo intrinseco e sostanziale tra la

speculazione filosofica e la tradizione religiosa cristiana, portando la

prima a fondarsi sullo stesso principio che regge la seconda: Dio e la

rivelazione divina. In rispondenza a queste preoccupazioni fondamentali,

l'atteggiamento filosofico di Rosmini è quello proprio di ogni

spiritualismo, la riflessione sulla coscienza, cioè sui dati del senso

intimo. Rosmini esplicitamente riduce ogni certezza estrinseca, fondata

su un segno della verità (per esempio, sull'autorità) alla certezza

intrinseca che è la conoscenza intuitiva della verità stessa. «Il

principio ultimo della certezza riducesi ad un solo, cioè alla verità

creduta dalla mente con un'intuizione immediata, per sé evidente, senza

segni, senza argomenti di mezzo».

L'idea dell'essere...

Tuttavia l'intuizione immediata non è pura soggettività. è l'intuizione

dell'idea dell'essere, cioè di un principio oggettivo che costituisce la

forma stessa della soggettività razionale; e consente a Rosmini di

riconoscere il fondamento di ogni oggettività in quella stessa ragione che

da Cartesio in poi era considerata come il principio della soggettività.

Rosmini si riannoda in tal modo esplicitamente alla tradizione

dell'agostinismo medievale.

...e i suoi caratteri

Come forma originaria della mente umana, l'idea dell'essere è innata e

inderivabile. Essa non deriva dalle sensazioni, che sono modificazioni

soggettive dell'uomo; ed è presupposta da ogni giudizio che l'uomo formula

sulle cose reali che sono cause di queste sensazioni. Di nulla si può

dire che è (o esiste), se non si possiede preventivamente l'idea

dell'essere o dell'esistenza in generale. Daltra parte quest'idea

universalissima è implicita in ogni altra idea; giacché, per esempio,

l'idea di un uomo o di un libro è l'idea di un essere che è così



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