Tentazioni by Tracy Wolff

Tentazioni by Tracy Wolff

autore:Tracy Wolff [Wolff, Tracy]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858931424
editore: HarperCollins Italia


4

Annalise lo fissò sbigottita, con la sensazione di essere appena stata investita da un autoarticolato. «Gabe...»

«Lo so» sospirò lui, annuendo. «Non avrei voluto, ho fatto di tutto per evitarlo, ma è vero. Non so come, malgrado la mia ferma intenzione di non lasciarmi coinvolgere sentimentalmente, mi sono innamorato di te.»

Annalise scosse la testa, arretrando. L’amore non faceva per lei, non più. «Io...»

Gabe le rivolse un sorriso triste. «Già... Non avrei dovuto dirtelo. Anzi, non volevo proprio dirtelo.»

Annalise aprì la bocca ma non sapeva cosa rispondere. Quell’uomo l’aveva colta assolutamente di sorpresa.

Lui si tolse di tasca le chiavi della macchina prima di piegarsi verso di lei per darle un bacio tenero su una guancia. «Ora vai a dormire. Ti chiamo fra un paio di giorni.»

Un paio di giorni?, pensò lei. Le aveva buttato addosso una bomba del genere e poi se ne andava sui due piedi? E non si sarebbe fatto vivo per due giorni! Era una follia!

«No, non andartene» disse senza volerlo, quando Gabe era già alla porta.

Lui s’irrigidì, poi si voltò a guardarla. «Non voglio la tua pietà, Annalise. Non saprei che farmene.»

«Lo so.» Lo guardò dritto negli occhi, decisa, anche se aveva lo stomaco stretto da una morsa d’ansia. «Vorrei che restassi.» Gli tese una mano. «Ti prego, resta qui.»

Lui la fissò con espressione speranzosa ma la bocca era piegata in una smorfia cupa. «Non credo che sia una buona idea. Prima devi capire cosa vuoi veramente.»

«Non so cosa voglio, non so cosa provo, però so che non voglio che tu vada via ora.»

«È più di quanto mi aspettassi da te» mormorò attraversando il soggiorno e prendendola fra le braccia.

Un attimo dopo la sua bocca si era già impossessata di quella di Annalise, la sua lingua la stuzzicava, provocandola con leggeri tocchi e carezze, finché lei non sentì le gambe molli. Il sapore della bocca di Gabe era inebriante; aveva il gusto dell’inferno che la bruciava viva, ma anche un sottofondo di dolcezza che la fece sciogliere.

Annalise si aggrappò alla sua camicia, come per implorarlo di prenderla. Aveva bisogno di sentirlo dentro di sé, di abbandonarsi ai momenti d’oblio che lui sapeva donarle, al piacere che la privava della capacità di ragionare. Solo quando godeva con lui riusciva a non pensare...

Fece scivolare le mani lungo le braccia e poi gli accarezzò la schiena fino ad arrivare alle natiche, che serrò tra le dita forti come artigli. Gabe emise un gemito basso e roco, premendosi contro di lei.

Annalise adorava sentire il suo corpo forte stretto al proprio, i suoi muscoli solidi, le sue mani virili, la sorprendente morbidezza della sua pelle liscia, come seta che avvolgeva un blocco di granito modellato da uno scultore sapiente.

Si staccò e, annaspando, cominciò a sbottonargli la camicia, ma lui la bloccò afferrandole le mani e accarezzandole.

«No, questa volta voglio pensare prima al tuo piacere» le sussurrò, guidandola con dolcezza verso la camera da letto.

Annalise aveva le lacrime agli occhi ma si sforzò d’ignorare l’improvvisa commozione che l’aveva colta. Si disse che questa volta non era diversa dalle altre, che era solo sesso, uno sfogo fisico per soddisfare una voglia.



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