Tommy River by Mino Milani

Tommy River by Mino Milani

autore:Mino Milani
La lingua: it
Format: mobi


Cominciarono a camminare nella neve. Era il meriggio inoltrato, e già la sera si annunciava, con un indistinto grigiore che sembrava salire dalle vallate attorno; le cime dei monti si stagliavano nette contro un cielo pieno di nuvole altissime. C’era sul monte Grymble la consueta silenziosa solitudine.

Tommy e Batty erano tornati da Wilkinson, l’uomo-orso, pochi giorni dopo averlo conosciuto. Erano tornati da lui in segreto, evitando di farsi vedere a Jailtown. Non era l’oro che attirava Tommy, ma la ricerca, il confronto, la sfida...

Wilkinson apriva la marcia. Egli camminava deciso, verso nord. Era evidente che percorreva una strada ben conosciuta. Attraverso aspri passaggi, condusse Tommy e il piccolo apache sotto una strapiombante parete rocciosa:

— Seguiremo la parete per cinque miglia — disse — e poi, salendo per la pendice nord, arriveremo alla foresta. — Si mise senz’altro in marcia; camminava svelto, impaziente, tanto che Tommy dovette richiamarlo:

— Un po’ più adagio, Wilkinson. La miniera non scappa, credo.

— Avete ragione, signor River. Ma... non so, mi sembra quasi di vederle, le pepite!...

Camminarono sotto la parete per un’ora. Le ombre ormai si addensavano, le distese di neve, che stavano alla loro sinistra, apparivano azzurre ora, e grigie. Sarebbe stata sera in breve. Ma già si intravedevano, tra le rocce, le linee nere degli abeti:

— La foresta!

Giunsero in breve ad un vasto pianoro, lo superarono, ed entrarono nell’ombra cupa della foresta; sotto gli alberi non vi era molta neve: procedettero allora più speditamente. Dopo due miglia, percorse in una estenuante salita, Wilkinson si fermò; era acceso in viso, aveva gli occhi che scintillavano, alzò un braccio:

— Guardate! — esclamò.

Tommy alzò gli occhi; Batty si lasciò sfuggire una sommessa esclamazione: appeso ad un albero gigantesco, stava qualcosa di biancheggiante, di tondo:

— Il teschio! — esclamò ancora Wilkinson.

Vi fu silenzio. Poi, Tommy si volse a Batty:

— Smetti di pregare, Batty. Quello non è un teschio vero. È di legno, o di pietra.

— È vero — disse Wilkinson, con voce tremante d’emozione — non è un vero cranio: è pietra, una pietra fatta come un teschio... ma quello che conta, è...

— È che siamo nel posto giusto. Non credo che ci siano errori, fin qui.

— Andiamo avanti! Sopra la salita, c’è la valle, e poi troveremo il torrente, e...

— Calma, calma, Wilkinson! È sera. Ora accendiamo il fuoco, mangiamo, ci riposiamo!... Ve l’ho detto: la miniera non scappa. Ci sta aspettando, sapete?...

— Così sia — balbettò Wilkinson — così sia!...



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