Un ballo a Blackpool (I Romanzi Passione) by Mathilda Blake

Un ballo a Blackpool (I Romanzi Passione) by Mathilda Blake

autore:Mathilda Blake [Blake, Mathilda]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2022-11-04T12:00:00+00:00


13

Allegra si stava slacciando il corpetto nella sala da bagno al piano di sotto quando Patrickson aprì la porta all’improvviso. Senza bussare, naturalmente.

— Cosa diavolo…?

— Santo cielo, Allegra! — esclamò esasperato lui, richiudendo in fretta il battente. — Vi avevo detto di usare il bagno al piano di sopra — aggiunse poi, da fuori. — Possibile che facciate sempre il contrario di ciò che vi si dice?

— Quello di sopra è il vostro bagno! — protestò lei avvolgendosi in un telo. — Questo dovrebbe essere degli ospiti!

— Sì, ma il bagno di sopra ha la vasca! Pensavo voleste concedervi una piccola comodità.

— Ma non eravate andato a ricoverare il cavallo e la carrozza?

— Sì. E sono anche tornato.

— Possibile che non bussiate mai?

— Mi… mi dispiace. Vado di sopra. Scenderò solo quando mi chiamerete, d’accordo? Per non rischiare altri… inconvenienti.

— Per favore, Patrickson, toglietevi da dietro quella porta! Mi state dando il tormento!

— Considerato che non avete voluto approfittare della vasca da bagno, la userò io. Sono fradicio fino alle ossa dopo aver sistemato cavallo e carrozza.

— Non preoccupatevi e prendetevi tutto il tempo: mi troverete a leggere.

— A dopo, allora. Fate come se foste a casa vostra.

Allegra finì di tamponarsi i capelli in una salvietta, sciacquò i propri vestiti nel lavandino e li stese sulla rastrelliera degli asciugamani, poi, stringendosi il telo addosso, fece capolino dalla porta e si guardò intorno. La casa era deserta e, dalla sala da bagno di sopra, i rumori di abluzioni varie arrivavano distinti. Bene: significava che Patrickson sarebbe stato impegnato, almeno per un po’.

Soddisfatta di quel pensiero, raggiunse il divano accanto al bovindo, dove aveva sistemato la valigia con il cambio di abiti che aveva portato con sé dall’albergo, ma quando la vide, cambiò espressione.

— Oh no!

Uno dei vetri dell’infisso era stato lasciato aperto e la pioggia si era riversata sul pavimento, sul divano e, soprattutto, sul suo bagaglio, che era letteralmente zuppo. Perché diavolo aveva scelto una borsa di tela? Oh certo, era più comoda, più maneggevole e persino più alla moda, considerata la stagione estiva, ma ora era anche fradicia, come tutto il suo contenuto, ovviamente.

E Allegra non aveva niente da indossare… Guardò il telo in cui si era avvolta. Il nodo che glielo chiudeva sopra il seno sembrava precario e lei provò il bisogno istintivo di stringerlo ancora di più. Aveva bisogno di qualcosa che avesse dei bottoni. Si sarebbe fatta andare bene anche una camicia e un paio di pantaloni maschili. E doveva trovarli prima che Patrickson tornasse di sotto. Si rifiutava di farsi sorprendere di nuovo in uno stato equivoco.

Senza pensarci due volte, raggiunse la scala e si affrettò a salire in punta di piedi. Era scalza, le polacchine infradiciate erano state la prima cosa che si era sfilata. Ringraziò mentalmente il cielo di essere a piedi nudi: avrebbe fatto meno rumore, anche se, a giudicare dal gorgoglio dell’acqua al piano superiore, non sembrava una cosa di cui doversi preoccupare.

Una volta sul pianerottolo, andò dritta nella stanza di Patrickson.



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