Un'estate in rifugio by Sofia Gallo

Un'estate in rifugio by Sofia Gallo

autore:Sofia Gallo [Gallo, Sofia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adriano Salani Editore s.u.r.l.
pubblicato: 2021-04-02T16:16:06+00:00


katina

Dall’indomani i giorni volarono, giorni di vera pazzia. Una settimana intera.

Se Katina fosse una sfigata, qualsiasi cosa volesse dire Tino, non ci acchiappava comunque col fatto che lei mi piacesse da impazzire e che noi due andassimo d’accordo in modo fantastico. Altra cosa sorprendente era l’indifferenza di Pierre al fatto che passassimo tutta la giornata insieme. Forse c’entrava con la pietà. In ogni caso decisi che tra lui e Katina non ci fosse nulla di più che una conoscenza scolastica e di paese.

Pierre non chiedeva mai di venire con noi. Lo vedevamo apparire e sparire veloce dal rifugio, senza capire cosa stesse facendo. Gli acquerelli erano scomparsi dalla sua camera, così come i disegni. Forse li aveva riposti nella grotta, forse ne stava dipingendo altri.

Era Tino, invece, a guidarci in passeggiata lungo le morene e ai laghi che esplorammo uno per uno. Durante una sosta andò a nascondere il Duomo di Milano nell’anfratto segretissimo, il primo che mi aveva mostrato, in alto sotto il costone di roccia, e poi, ogni volta che ci fermavamo, lui girovagava in cerca delle sue pietre. In qualche caso lo seguivamo e davamo il nostro contributo ad aumentare il numero dei sassi dall’utilizzo misterioso: erano talmente tanti che avremmo potuto costruirci il muro di una casa intera.

Io continuavo a domandarmi il perché di quella caccia inesauribile.

«Tino fa quello che si sente di fare. Lo sa lui il perché» disse perentoria Katina, un pomeriggio.

«E Pierre perché ruba?» indagai.

Eravamo sdraiati su un masso all’altezza del lago più alto, fiancheggiato da una lingua di ghiaccio rotta in mille piccole crepe, il sole ci scaldava e il bianco delle rocce e delle chiazze di neve baluginava davanti ai nostri occhi. Caldo e freddo, luci e ombre, un contrasto fantastico di cui si nutrivano i nostri sguardi. Presi da un’attrazione reciproca, ci scambiavamo baci e carezze, e forse non era quello il posto per affrontare la questione. Eppure Katina rispose.

«Pierre…» Esitò un attimo. «Pierre, le cose che ama le disprezza. Cioè le odia perché le ama. Ama e odia suo fratello, sua madre, la scuola, il rifugio… Attraverso la pittura lava via l’odio. Dipingi che ti dipingi sempre la stessa cosa, a poco a poco quella sparisce, diventa astratta, irreale… e non la odi più».

«Interessante» bofonchiai intrecciando le mie dita con i suoi capelli.

«A scuola» continuò Katina, «riempiva quaderni e quaderni con le caricature dei prof. Li ritraeva con tutte le smorfie, i gesti, i piccoli tic… li disegnava ovunque e anche i compagni… un incubo».

«Dipinge anche te. Ti odia? Vuole che tu sparisca? Non ti vuole più vedere?»

«Non so. Chiedilo a lui. Forse è così, oppure mi vuole diversa…»

Volevo darle un bacio e ribattere che lei era meravigliosa così com’era, concreta e ridanciana, quando fummo distratti da un grido.

Era Tino? Era stato un po’ con noi, poi d’improvviso si era alzato e, di sasso in sasso, era arrivato in mezzo al lago su una lingua di terra che si assottigliava man mano che l’acqua scorreva verso il salto di roccia, formando una cascata che cadeva nel vuoto.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.