Uno specchio lontano by Barbara W. Tuchman

Uno specchio lontano by Barbara W. Tuchman

autore:Barbara W. Tuchman [Tuchman, Barbara W.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Neri Pozza
pubblicato: 2023-10-24T22:00:00+00:00


La doppia fedeltà era stata spezzata. Nel diventare «un buono e vero francese» Coucy aveva scelto una nazionalità, anche se la parola non esisteva ancora. In quella scelta una sola cosa era eccezionale: insieme alle terre e alla fedeltà all’Inghilterra, Coucy aveva abbandonato la moglie. In genere si è detto che aveva dovuto abbandonarla per essere libero di scegliere la Francia: il che poté avvenire solo perché Isabella non volle accettare la perdita delle proprietà inglesi (in quanto con la rinuncia alla fedeltà le proprietà erano soggette alla confisca). E quanto si sa di Isabella conferma che fu questo il fattore determinante. La sua incorreggibile ed eccessiva prodigalità, il suo nevrotico dipendere dalla casa e dall’indulgenza paterna – che forse lei aveva sperato di poter ottenere anche dai fratelli e dal nipote –, la sua insicurezza in Francia rendono probabile il fatto che la separazione fosse una scelta di lei, condivisa o meno dal marito.

Non vi sono prove di ciò che Coucy sentiva per quella moglie vanitosa, viziata, egoista, testarda: amore, odio o indifferenza. A giudicare da quanto si sa del suo temperamento, Isabella non era tra i pochi Plantageneti amabili che la storia ricordi. Comunque tornò e rimase in Inghilterra con la figlia minore Filippa, che era sempre vissuta lì. Tutte le proprietà inglesi del marito, «castelli, villaggi, onori, proprietà, terre, tenute, bestiame, provviste, merci e beni mobili» furono confiscati dalla Corona e prudentemente consegnati in amministrazione fiduciaria per Isabella all’arcivescovo di York, a due vescovi e ad altri quattro delegati. Poiché alle donne non era affatto precluso il diritto di avere proprietà personali, una simile sistemazione indica che i fratelli non si fidavano delle sue abitudini. Le condizioni poste disponevano che le rendite le fossero pagate dai curatori fintanto che fosse rimasta in Inghilterra.

La precaria condizione di Isabella, che non era moglie né vedova, durò solo due anni. Nell’aprile del 1379 morì in circostanze sconosciute, all’età di quarantasette anni. Tutte le terre di Coucy in Inghilterra alla fine furono assegnate alla figlia Filippa.

I francesi ripresero la guerra nell’attimo stesso in cui la tregua spirò. Insieme con la flotta spagnola effettuarono una serie di incursioni: lungo la costa meridionale dell’Inghilterra ancor prima di avere appreso della morte di re Edoardo. Nel tentativo di tener segreto al nemico l’evento onde effettuare il trapasso dei poteri, gli inglesi «avevano bloccato subito tutti gli ingressi del regno non permettendo a nessuno di uscirne». L’organizzazione necessaria a un simile blocco era notevole ma si rivelò inutile dato che i francesi si erano già messi in cammino.

Al comando dell’ammiraglio Jean de Vienne, il 29 giugno francesi e spagnoli sbarcarono a Rye, di fronte a Boulogne, che sottoposero a ventiquattro ore di devastazione: bruciando, saccheggiando, uccidendo donne, uomini e bambini e portandosi via le fanciulle sulle navi, deliberatamente emulando le devastazioni inglesi inflitte alle città della Francia. Una chiesa di «meravigliosa bellezza» (a detta di Walsingham) fu distrutta dall’incendio. Nonostante l’insistenza di un gruppo di cavalieri francesi che volevano tenere Rye come base permanente – una specie di Calais in Inghilterra – l’ammiraglio rifiutò.



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