Vango by Timothée de Fombelle

autore:Timothée de Fombelle [De Fombelle, Timothée]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Edizioni San Paolo
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

17

APPUNTAMENTO

Un anno più tardi, maggio 1935, Friedrichshafen, Germania

I camerieri di ristorante conoscono bene quei commensali che hanno prenotato per due, ma poi arrivano da soli. Si sono fatti belli per una cena romantica. Guardano l’orologio, si sistemano i capelli osservandosi nel bicchiere o nel rovescio del cucchiaio.

Ma non arriva nessuno.

Di solito si propone loro di togliere il secondo piatto, ma rifiutano.

— No. La persona che aspetto ormai non dovrebbe tardare. Arriverà. È spessissimo in ritardo!

Un’ora dopo, la casa offre un piccolo aperitivo di consolazione. La gente, intorno, li guarda sempre impietosita.

Quella sera, al Kurgarten, la tavola era apparecchiata per due al bordo dell’acqua. Il ristorante era pieno. Hugo Eckener stava aspettando ormai da tre quarti d’ora, ma non sembrava preoccupato.

Il direttore di sala, che l’aveva riconosciuto, passava e ripassava per offrirgli dei servizi.

Alcuni alberi si piegavano sull’acqua a tre passi da lui. Eckener vedeva le luci di Costanza dalla parte opposta del lago. Ai tavoli vicini c’erano soltanto coppie con le gambe che si intrecciavano sotto la tovaglia.

— Un giornale, Herr Doktor?

Un cameriere gli porse una pila di quotidiani del giorno.

Eckener li respinse con la mano.

— Mai.

Quando Hugo Eckener apriva un giornale, lo richiudeva immediatamente, come se fosse un cesto pieno di serpenti. In Germania, non c’era più nulla di cui la stampa potesse parlare liberamente, e se per puro caso qualche informazione vera riusciva a essere pubblicata, era tutta roba da pelle d’oca.

Dieci mesi prima, nel luglio del 1934, Eckener era sfuggito a una terribile notte, nel corso della quale Hitler aveva fatto assassinare decine di personalità che lo disturbavano. La notte dei lunghi coltelli.

La protezione di un ministro l’aveva salvato per un pelo.

Leggendo i giornali, il giorno dopo, non ne aveva trovato uno che denunciasse quel massacro...

Crimini del genere si facevano sempre più frequenti. Perché sfinirsi a convincere qualcuno, quando lo si poteva annientare? Gli anni di crisi avevano lasciato disoccupate talmente tante persone che chiunque era pronto a credere a qualsiasi promessa urlata da Hitler, e a gettarsi su tutti i colpevoli indicati da lui, chiunque essi fossero.

Eckener notò una barca che attraversava il lago nella notte.

Il cameriere portò un vassoio con un bicchiere di vino.

— Ho detto che non voglio niente per il momento — disse Eckener.

— Ma glielo offre il proprietario.

Eckener guardò il bicchiere posato sul tavolo davanti a lui. Pensava a sua moglie. Le aveva raccontato che sarebbe uscito a cena con un vecchio compagno di università, un certo Moritz che faceva lo psicologo a Monaco.

— Pare che abbia perso tutti i capelli, figurati! — aveva scherzato il comandante con la signora Eckener, per rendere la cosa più credibile.

Il cameriere si allontanò in punta di piedi.

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