Xelucha e altri racconti by Matthew Phipps Shiel

Xelucha e altri racconti by Matthew Phipps Shiel

autore:Matthew Phipps Shiel [Shiel, Matthew Phipps]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General, Fiction, Fantasy, Horror/Gotico
ISBN: 9788834701355
Google: 7nbrPQAACAAJ
editore: Fanucci
pubblicato: 1989-10-15T04:08:51+00:00


Questo è quanto fu in grado di dirmi il vecchio Sacerdote, Mister Somerset, a proposito di Margaret Higgs, della sua storia, e della sua stella malefica: due giorni dopo, mi furono forniti degli ulteriori dettagli sui vari sforzi che erano stati compiuti per cercare di ammansirla e aiutarla.

Ma la malasorte, a quanto sembrava, non voleva ancora lasciare in pace Margaret Higgs. La sua nuova dimora era pronta per essere abitata, e lei aveva deciso di andarvi, felice — almeno credo — perché poteva riavere finalmente un letto suo come non le capitava da tempo, quando alcuni uomini, scavando delle fondamenta nei pressi di Severn, trovarono i resti di un uomo non meglio identificato.

Era proprio il punto in cui quindici anni prima, quel certo Felix aveva visto la donna trasportare sulle spalle un corpo umano. Tutti allora gridarono all’unisono che si trattava del corpo di Higgs.

Margaret Higgs finì ancora una volta in prigione; ed io, saputa la notizia, presi immediatamente il treno per Saint Bride per assistere al suo processo.

Uno dei due giudici era proprio Fred Higgs, il suo figliastro, un uomo di bell’aspetto, di circa trent’anni, mentre l’altro era il nuovo Signore di Gianna.

Per quanto riguarda la donna, Margaret, seduta in mezzo a quel consesso, era così debole da rimanere in una posa accasciata, immobile come una statua di marmo. Era comunque sottinteso il fatto che, per essere stata condotta ancora una volta in prigione, Margaret Higgs doveva aver ammesso che il corpo ritrovato era quello di suo marito, e che era stato lei a seppellirlo. Un certo Ispettore Jonas testimoniò che la donna aveva ammesso la sua colpa, per poi determinare l’intervento del magistrato, raccontando l’intera storia raccapricciante di Margaret.

La cosa che mi colpì maggiormente fu comunque il nervosismo di uno dei giudici, il Signore di Gianna: un uomo piuttosto basso di corporatura, con una faccia molto larga, i capelli rasati a zero, e delle dita tozze che non fecero altro che tamburellare sul suo mento, sulla sua sedia, e su qualsiasi cosa gli venisse a tiro, per tutta la durata del processo.

Anche se il suo fu uno sforzo penoso, si capì quasi subito che avrebbe voluto ottenere il rilascio dell’accusata. Nessuno — credo — ha mai visto un giudice tanto agitato, tanto impaziente, e così nervoso sulla sua sedia. E, quando il suo collega tentò di sollevare qualche rimostranza, Mister Ogden con tutto il fiato che aveva in gola gridò:

«Ti sei messo al sicuro non aprendo bocca, non è vero?»

Io allora notai che il corpo di Margaret Higgs, sino a quel momento dondolante lentamente quasi fosse stato l’oscillazione di un pendolo, all’improvviso si fermava, e che la donna rimaneva in ascolto.

L’evidenza, comunque, è evidenza, e nessun Magistrato poteva salvare la donna dalla Corte d’Assise; quando il procedimento giudiziario giunse alle sue conclusioni, e qualcuno disse: «Non esistono dubbi sul fatto che i resti ritrovati appartengono a Barnaby Higgs…», Mister Ogden saltò dalla sedia e gridò: «Ma come fa ad avere questa certezza, signore, quando Barnaby Higgs è qui,



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