0.5 Flow by Kennedy Ryan

autore:Kennedy Ryan [Kennedy Ryan]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Hope Edizioni
pubblicato: 2018-10-15T22:00:00+00:00

7

Bristol

«Mmm».

Gemo nel momento in cui il tiepido boccone di waffle zuppo di sciroppo tocca la mia lingua. «Non dirmi che sei anche un cuoco quando non fai il dj o spazzi i pavimenti o scrivi canzoni».

Grip ride senza alzare gli occhi dalla piastra per waffle sul ripiano della cucina. Della polvere gli macchia il viso, proprio sopra l’angolo della bocca, bianca come lo zucchero contro la sua pelle color caramello. Voglio leccarla. Questa consapevolezza mi fa strozzare col boccone che ho in bocca.

«Stai bene?», Rhyson mi batte la schiena come se fossi una bambina.

«Sì». Gli occhi mi lacrimano ancora e bevo un sorso di succo d’arancia. «È sceso giù dalla parte sbagliata».

Grip porta un’altra pila di waffle al tavolo.

«Fai scendere questi dalla parte giusta», dice.

I nostri sguardi si incontrano e si agganciano attraverso il tavolo. La luce del sole inonda la cucina ben equipaggiata di Grady, e non si direbbe che Grip abbia dormito sul divano o che non abbia fatto la doccia. Cavolo, il tipo è proprio bello con questa luce. Probabilmente sarebbe bello anche senza luce.

Un sottile strato di barba gli ricopre la mandibola scolpita, e non mi dispiacerebbe strusciarmici contro per sentirmi graffiare mentre lui lascia un segno su di me.

La mia vagina ha bisogno di un discorsetto serio.

«Allora, qual è il programma di oggi?», chiede affondando il coltello nella pila di waffle.

«Be’ io sono in studio praticamente tutto il giorno, di nuovo», mio fratello mi guarda mentre mastica. «Mi spiace. È un momento sbagliato ma inevitabile».

«Va bene». Faccio una pausa con il succo d’arancia a mezz’aria. «Hai detto che sarei potuta venire con te, giusto?».

«Non ti annoierai?», Rhyson infilza un waffle. «Voglio dire, se vuoi venire, puoi».

«E l’alternativa sarebbe… quale?», chiedo. «Stare seduta qui nella casa vuota di Grady per tutto il giorno?».

Potrei fare andar via l’espressione di disagio dal suo viso, ma non lo farò. Voglio che provi questa sensazione. Sto passando le mie dannate vacanze di primavera qui così da poterci riavvicinare, ed è ciò che voglio che succeda.

«Devi rimanere allo studio stasera?», chiede Grip.

«Sì. Verrà il cantante per buttare giù qualche nuovo accompagnamento». Rhyson si imbroncia. «Spero di poter finire tutto stasera. E magari andare al molo di Santa Monica, domani, ma potrebbe esserci un’altra breve sessione. O due».

«Se vuoi posso fare un salto allo studio per prendere Bristol mentre vado al Brew». Grip si rivolge a Rhyson senza guardarmi. «Per portarla con me».

Mi ha a malapena rivolto la parola tutta la mattina. Ieri sera invece abbiamo parlato per ore e, se non fossi crollata, avremmo parlato ancora di più. Forse ha sempre questa specie di connessione, autentica e disinvolta; probabilmente sta sempre sveglio tutta la notte a parlare con le ragazze. Per me, comunque, sembra straordinario essere in grado di parlare con qualcuno in maniera così aperta in così poco tempo.

«Va bene per te, Bris?», chiede Rhyson.

«Sicuro». Controllo il volto di Grip per cercare qualche segnale che la cosa possa essere una rottura di palle per lui. «Se a te non dispiace. Non devi lavorare?».

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