È colpa tua? by Mercedes Ron

È colpa tua? by Mercedes Ron

autore:Mercedes Ron [Ron, Mercedes]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Salani Editore
pubblicato: 2023-09-12T22:00:00+00:00


29

Noah

Quando Jenna mi spiegò come si sarebbero svolte quelle corse, fui presa da una terribile paura e così, non appena vidi la macchina di Nick posizionata e pronta a partire, mi misi a correre e ci saltai dentro, senza pensare alle conseguenze. Nick mi guardò prima sorpreso e poi furioso. Mi fece una tale paura che deviai lo sguardo verso il cambio e inserii la prima, costringendolo a concentrarsi su ciò che stava per fare.

«Forza, schiaccia sull’acceleratore, Nicholas!»

Per fortuna aveva dei riflessi incredibili perché in un attimo raggiunse le altre macchine che erano partite con un leggero vantaggio rispetto a noi.

«Io ti ammazzo, hai capito?!» urlò mettendo la quarta e concentrandosi sulla strada. A breve saremmo entrati in città e sapevo che avrei dovuto stare zitta per non distrarlo.

I suoi occhi andarono al mio corpo per una frazione di secondo.

«Allacciati la cazzo di cintura di sicurezza!»

Feci un salto sul sedile e obbedii.

Dio mio, me l’avrebbe fatta pagare alla grande, ma avevo bisogno di essere lì con lui: quella corsa non era come quella dell’anno prima. Non importava quante volte gli avessi chiesto di non farlo, Nicholas prendeva da solo le sue decisioni e a volte, nel farlo, mi escludeva. E la mia decisione era stata questa: se lui correva, avrei corso anch’io, se lui si metteva in pericolo, l’avrei fatto anch’io e non importava un tubo quello che aveva da dirmi, alle conseguenze ci avrei pensato dopo.

«Ti avevo detto di andartene!» urlò dando un colpo sul volante. Era furibondo, ma lo ero anch’io, non intendevo farmi intimorire; le cose non funzionavano così e volevo dimostrargli che, se continuava a frequentare quell’ambiente, allora l’avrei fatto anch’io. Se questo fosse servito a lasciarselo alle spalle, ne sarebbe valsa la pena.

«E io ho deciso di non farlo» risposi fissando la strada. Il mio coraggio gli fece serrare così tanto la mascella che le vene iniziarono a pulsargli e io mi feci involontariamente piccola sul sedile.

Quando arrivammo alla prima curva, mossi i piedi come se stessi guidando io. Correre mi piaceva così tanto che in quel momento il mio corpo era adrenalina allo stato puro; avrei voluto mettermi alla guida e dimostrare a Nick quanto ero in gamba, anche se l’ultima volta, pur avendo vinto, le cose avevano preso una bruttissima piega.

Nonostante Nick fosse bravo, in quel momento non vedevo altro se non una persona che non si rendeva conto di quanto avrebbe potuto danneggiare entrambi. Non importava quante cose sarebbero potute succedere, Nicholas continuava ad andare dalla parte sbagliata e, nel farlo, mi trascinava insieme a lui. Mi ero messa le corse alle spalle, mi ero messa alle spalle tutto ciò che mi ricordava mio padre… avevo fatto una grande fatica e adesso eccomi lì, a odiarmi perché mi stavo godendo qualcosa che aveva rovinato per sempre la mia famiglia.

Il mio cervello accantonò i problemi e iniziò a concentrarsi soltanto sulle auto davanti a noi… sì davanti, non dietro: stavamo perdendo.

«Nicholas, devi accelerare».

La vena del suo collo si gonfiò ancora di più e mi morsi il labbro nervosa.



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