Buon Natale e altri racconti by Louisa May Alcott

Buon Natale e altri racconti by Louisa May Alcott

autore:Louisa May Alcott [Alcott, Louisa May]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Juvenile Fiction, Classics, Holidays & Celebrations, Christmas & Advent, Short Stories
ISBN: 9788831806251
editore: Rizzoli
pubblicato: 2021-11-01T23:00:00+00:00


LE COSE CHE L’AMORE PUÒ FARE

Nella piccola stanza c’erano soltanto un letto, due sedie e un grosso baule. Alcuni vestiti erano appesi alla parete, e il solo quadro era il cielo invernale che brillava di stelle, incorniciato dalla finestra senza tende. Ma la luna, fermatasi a sbriciare, vide qualcosa di toccante e sentì qualcosa di piacevole. Due testoline coperte dalle cuffiette da notte erano appoggiate sullo stesso cuscino, due paia di sveglissimi occhi azzurri brillarono alla sua luce e due lingue chiacchieravano senza sosta.

«Sono felicissima di aver finito le nostre camicie in tempo! Sembrava che non ci saremmo mai riuscite, e non mi pare che sei centesimi siano abbastanza per una grande camicia di flanella rossa con quattro asole, non pensi?» diceva una voce stanca.

«No, ma ne abbiamo fatte quattro ciascuna, e cinquanta centesimi è una bella cifra. Ti dispiace che non ci siamo tenute la nostra parte?» chiese l’altra voce, con un lieve tono di rimpianto.

«Sì, mi dispiace, ma poi penso a come saranno felici i bambini del nostro albero, perché non si aspettano niente di niente e avranno una grande sorpresa. Vorrei che avessimo più giocattoli da metterci sopra, perché ha un’aria così piccola e misera con quelle tre o quattro cosette appese.»

«Oh, in ogni caso non reggerebbe altro, quindi non me ne preoccuperei. I giochi hanno bei colori, quel rosso vivace e quel giallo, e scommetto che i bambini li apprezzeranno come se fossero costosissimi.»

Dopo quella coraggiosa e allegra risposta, i quattro occhi azzurri si volsero verso il baule sotto la finestra, e la luna gentile fece del suo meglio per illuminare l’alberello lì accanto. Era proprio un albero miserevole – solo un ramo in un vecchio vaso tenuto su con pezzi di carbone e decorato con qualche giocattolo da pochi penny guadagnati con le dita pazienti delle due sorelle maggiori, nella speranza che i più piccoli non ne sarebbero stati delusi.

Ma nonostante la magia della luce lunare, il ramo spezzato, povero di tutto, frutta e ornamenti, aveva un’aria così patetica che un paio di occhi si riempirono lentamente di lacrime, mentre l’altro paio perdeva l’espressione felice come se una nuvola avesse coperto i raggi della luna.

«Piangi, Dolly?»

«Non tanto, Grace.»

«Cosa ti rattrista, cara?»

«Non sapevo quanto fossimo povere finché non ho visto l’albero, e allora mi è venuto da piangere» singhiozzò la sorella più grande, perché a dodici anni conosceva già bene la povertà e sentiva la mancanza della gioia che sembrava essere svanita per sempre dalle loro vite da quando papà era morto.

«È orribile! Non avrei mai pensato che avremmo dovuto guadagnarci il nostro albero e che, dopotutto, saremmo state in grado di permetterci soltanto un ramo spezzato, un ramo con sopra tre bastoncini di zucchero, due pupazzetti di cane, una mucca rossa e un uccello orrendo con una sola piuma per coda.» Sopraffatta dall’improvvisa coscienza della loro miseria, Grace cominciò a singhiozzare con ancora più disperazione di Dolly.

«Oh, cara, sssh. Dobbiamo piangere piano, o la mamma ci sentirà e verrà di sopra; e poi dovremmo dirle perché piangiamo.



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