Capitani coraggiosi by Rudyard Kipling

Capitani coraggiosi by Rudyard Kipling

autore:Rudyard Kipling [Rudyard Kipling]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: Libraria Editrice
pubblicato: 2020-03-14T23:00:00+00:00


Capitolo VII

Il giorno dopo s’imbatterono in altri velieri, tutti diretti senza fretta da est-nord-est verso ovest. Ma proprio quando si apprestavano a raggiungere i Banchi in prossimità della “Vergine”, calò la nebbia e dovettero ancorarsi, circondati dal suono di invisibili campane. Non c’era molto pesce; di tanto in tanto una barca avvistava un altro dory nella nebbia e le parti si scambiavano qualche notizia.

Quella notte, prima che albeggiasse, Dan e Harvey, che avevano passato quasi tutto il giorno a dormire, si buttarono giù dai giacigli per andare a rubare qualche frittella: avrebbero potuto benissimo prenderle apertamente, ma l’impadronir-sene così le rendeva migliori e in più faceva infuriare il cuoco. Tornarono al più presto col bottino sul ponte perché sotto regnavano caldo e tanfo; s’imbatterono in Disko che aveva in mano la cima della campanella, che passò ad Harvey.

- Continua a suonare, - gli disse, - mi è parso proprio di sentire in giro qualche cosa; a ogni buon conto, mi sposto dove vedo meglio.

La campana emetteva un mesto, leggero tintinnio, che pareva si smorzasse subito nell’aria densa. Negli intervalli, Harvey udiva l’urlo ovattato della sirena di un transatlantico: conosceva abbastanza bene i banchi per sapere cosa significasse quel richiamo; gli tornò in mente, con allucinante precisione, ciò che aveva dichiarato una volta un ragazzo che indossava una maglia color ciliegia (ora Harvey aveva per gli indumenti sgargianti lo stesso disprezzo che nutrono per essi tutti i marinai) ; beh, secondo quel ragazzo ignorante e turbolento sarebbe stato proprio “da ridere” se un transatlantico avesse speronato un peschereccio. Quel ragazzo disponeva di una cabina con acqua calda e fredda, e inoltre passava, appena sveglio, dieci minuti a scrutare la lista delle vivande del giorno, listata in oro. Ora proprio quello stesso ragazzino (no, forse era un suo fratello molto cresciuto) era già alzato alle quattro nell’alba fosca, coperto da un’incerata gocciolante, e aveva l’incarico di suonare per una questione di vita o di morte con una campanella più piccola di quella con la quale, un tempo, lo steward del piroscafo annunciava che era servita la prima colazione, mentre nelle immediate vicinanze una prua d’acciaio alta trenta piedi procedeva minacciosa a venti miglia all’ora! Il pensiero più sinistro era poi questo: c’era gente addormentata nelle cabine asciutte, imbottite, che mai avrebbe saputo che un battello era stato massacrato ancor prima dell’ora della colazione mattutina. Così Harvey seguitava a scampanellare.

- Meno male che hanno ridotto d’un giro il loro dannato propulsore - disse Dan, afferrando la conchiglia di Manuel. -Tanto per rispettare la legge. Bella consolazione se ci fanno colare a picco ugualmente. Udite! Udite quanto strilla!

“Aooo-whooo-whupp” faceva la sirena. “Tingle-tingle-tink”, rispondeva la campana. “Graa-ohhh!” aggiungeva la conchiglia, mentre mare e cielo si fondevano in una bruma lattiginosa. Poi ad Harvey sembrò di trovarsi accanto ad un corpo in movimento e alzando gli occhi su, su, e ancor più su, scorse lo spigolo di un’altra prua bagnata, un dirupo che sembrava stesse precipitando addosso alla goletta. Davanti a lei si arricciava un brioso



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