La Divina Commedia. Paradiso by Dante Alighieri

La Divina Commedia. Paradiso by Dante Alighieri

autore:Dante Alighieri [Dante Alighieri]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852054570
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Note al canto IX

1. Da poi che Carlo tuo…: l’attacco segue e conclude la scena del canto precedente, con stretta continuità, e insieme indica un cambiamento di argomento, dal piano dottrinale al piano profetico, che è quello che dominerà nel nuovo canto.←

– bella Clemenza: con apostrofe inaspettata, Dante si rivolge qui a Clemenza, la bella e giovane moglie di Carlo Martello, morta poco dopo di lui. Alcuni hanno pensato che si tratti invece della figlia, anch’essa di nome Clemenza, regina di Francia, ancora viva al momento della stesura del canto. Ma oltre alle forti ragioni già da altri addotte – il possessivo tuo è proprio dello sposo, non del padre, e il vostri del v. 6 conviene ai genitori di colui che subisce l’offesa ben più che al padre e alla sorella – l’improvviso rivolgersi del poeta alla donna non si spiega se non con il forte e commosso incalzare dei ricordi giovanili legati alla figura del principe, nell’atmosfera amorosa del cielo di Venere. Clemenza d’Asburgo era passata per Firenze ancora fanciulla, recandosi con grande corteggio dalla casa paterna a quella del promesso sposo; quel passaggio, e la sua morte in giovanissima età quasi insieme allo sposo, non potevano non avere suscitato una forte impressione nell’animo sensibile di Dante.←

2. m’ebbe chiarito, mi narrò: i due verbi esprimono i due diversi livelli del discorso di Carlo, da un canto all’altro, prima dottrinale (m’ebbe chiarito, cioè «ebbe risolto il mio dubbio»), poi profetico (narrare è verbo usato anche altrove nel poema per dire eventi visti nel futuro: cfr. Inf. XV 88 e Purg. XXXIII 40).←

– li ’nganni: l’usurpazione fraudolenta del regno. Il figlio di Carlo Martello (la sua semenza), Carlo Roberto, fu escluso nel 1296 dal re Carlo II, suo nonno, dal diritto di primogenitura a favore dello zio Roberto, con l’approvazione di Bonifacio VIII, e alla morte di Carlo II nel 1309 tale delibera fu confermata da Clemente V, nonostante le proteste del principe. La successione era dunque giuridicamente valida, ma l’azione di Carlo e di Roberto per togliere il trono al legittimo erede poteva nella sostanza essere considerata una frode. E tale era per Dante, che sempre guarda all’interno delle coscienze, più che all’esteriorità delle forme.←

4. ma disse: «Taci…: come dire: non parlare adesso di ciò che ti ho rivelato, ma lascia che il volgere stesso del tempo lo faccia conoscere agli uomini, quando ciò si realizzerà. Il verso, brusco e potente, lascia intravedere in quel muover degli anni prima li ’nganni e poi il pianto che ne seguirà.←

5-6. sì ch’io non posso dir…: così che io, vincolato da quell’ordine di tacere, non posso se non preannunciare vagamente che una giusta punizione seguirà il torto che voi due (Clemenza e Carlo) avete subito nella persona del vostro figliolo.←

– pianto giusto: molti riconoscono in questo «giusto dolore» che colpirà Roberto la morte di due suoi congiunti, un fratello ed un nipote, avvenuta nella battaglia di Montecatini (1315), nella quale le forze angioine furono sconfitte da Uguccione della Faggiola. Si tratterebbe dunque



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.