Cinquecento anni di rabbia by Francesco Filippi

Cinquecento anni di rabbia by Francesco Filippi

autore:Francesco Filippi [Filippi, Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri


2.9. La carta istituzionalizzata

Oltre ai giornali, il movimento di «normalizzazione narrativa» impostato dai grandi costruttori di immaginario è costituito da altri strumenti del mondo della stampa che concorrono, in misure diverse ma con diffusione capillare, a rendere il discorso pubblico un «discorso su carta».

I grandi romanzi di massa si propagano proprio durante l’età imperiale e sono caratterizzati da temi che portano all’amalgama dei gusti: l’amore, la guerra, il dovere verso patria e/o famiglia sono componenti immancabili di tutti i grandi bestseller europei, che si parli di narratori inglesi, francesi o russi. Anche prima del secolo che per la prima volta si immagina come globale, l’Ottocento, vi erano stati esempi di letteratura a diffusione transnazionale. La grande differenza è che prima del processo di alfabetizzazione gestito a livello pubblico, il mercato dei grandi prodotti librari era numericamente limitato a chi poteva permettersi il denaro e il tempo necessari al processo di lettura. Durante l’età degli imperi, l’alfabetizzazione di massa e l’ulteriore abbattimento dei costi di produzione di carta e libri fa esplodere ed allargare enormemente la cosiddetta galassia Gutenberg. Nascono nuovi generi di largo consumo che si discostano dalla cosiddetta letteratura alta ma vengono premiati da un vastissimo seguito di pubblico: autori come Jules Verne ed Emilio Salgari diventano dei marchi di fabbrica legati a produzioni come i romanzi di avventura e di intrattenimento.78 Pur essendo per lungo tempo visti come letteratura popolare (leggi volgare) è innegabile che le opere di Verne siano per l’epoca un modello di fiducia nel progresso e una dimostrazione del possibile trionfo della scienza positivista sull’oscurantismo dei secoli passati. Il mirabolante viaggio di Phileas Fogg intorno al mondo è al contempo un omaggio all’audacia europea che parte alla conquista del mondo e una celebrazione del trionfo imperiale bianco che ha reso, letteralmente, il mondo più piccolo. E oltre ai romanzi troviamo i manuali scolastici, prodotti librari sempre più sofisticati, a cui si affida direttamente la costruzione dell’immaginario dei giovani cittadini. Perfino oggetti un tempo eccezionali dell’industria della stampa acquistano una sempre maggior quota di palcoscenico narrativo entrando con forza nella lotta per plasmare la massa popolare. Con sempre più forza i capisaldi del racconto pubblico che si sta omogeneizzando attorno all’idea borghese-capitalista bianca vengono trasmessi dai mezzi a stampa in nuove forme pervasive: guide turistiche, cartine geografiche, manuali di istruzioni di tutti i tipi, sono solo alcuni dei molti modi attraverso cui la stampa contribuisce alla costruzione dell’uomo moderno, quello che si deve inserire, pur con le proprie libertà individuali, all’interno del racconto pubblico.

In una società che si caratterizza attraverso l’alfabetizzazione, il ruolo della stampa assume connotati sempre più istituzionalizzati e, pertanto, sempre meno incendiari. Il mondo della carta raggiunge quella che è possibile definire la sua piena maturità come mezzo di costruzione sociale all’inizio del Ventesimo secolo a causa di una sorta di circolo vizioso attivato dal progressivo allargamento dell’opinione pubblica: più il racconto pubblico assume come un valore la lettura e l’istruzione generalizzata, più il mondo della stampa viene chiamato a sopperire alla fame



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