Cittadini dimezzati by Francesco Frizzera;

Cittadini dimezzati by Francesco Frizzera;

autore:Francesco, Frizzera; [Frizzera, Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Quaderni dell'Istituto storico italo-germanico in Trento
ISBN: 9788815350909
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2019-09-14T22:00:00+00:00


È evidente come solo a un anno e mezzo di distanza dalle prime evacuazioni fossero state inviate ai prefetti delle direttive riguardo all’assistenza dei profughi; in particolare il motore dell’azione fu dettato dallo sfollamento dei vicentini. L’attenzione alla sorte degli irredenti, cittadini da conquistare alla nuova patria, era quantomeno latente o tardiva. In consonanza con questa politica ondivaga, non si fa alcun cenno alle necessità politiche o morali dei profughi provenienti da oltre confine: l’educazione nazionale dei nuovi cittadini non faceva parte dell’agenda politica del governo[23].

Non era questo l’unico elemento di debolezza della politica governativa nei confronti dei profughi irredenti. L’incapacità di strutturare un sistema di welfare funzionante rappresentava un ulteriore punto a sfavore, soprattutto se raffrontata alla funzionalità della burocrazia asburgica prebellica e all’attivismo del Ministero dell’Interno asburgico nello strutturare un sistema di assistenza unitario per i profughi senza mezzi, che tenesse in conto anche i bisogni morali e lavorativi degli sfollati che erano stati inviati al di fuori della zona di guerra[24]. Durante il secondo convegno indetto dalla Commissione centrale di patronato tra fuoriusciti (luglio 1916), Virginio Vittori faceva infatti notare che «troviamo insomma un’enorme disparità di trattamento [da luogo a luogo]» che è da ricondurre al «differente criterio delle singole prefetture, ma che vi contribuiscono anche le amministrazioni comunali incaricate in molti luoghi della relativa gestione»[25].

Ne conseguiva che gli appalti per la distribuzione dei viveri e dei beni di prima necessità non fossero sempre trasparenti; che le abitazioni destinate ai profughi non fossero confacenti agli standard igienici e di abitabilità prescritti dal governo; che gli sforzi dei prefetti si concentrassero più sulle misure di ordine pubblico che su quelle assistenziali, non mancando casi in cui i profughi venivano privati del tutto delle libertà personali di movimento, sorvegliati e obbligati in alcuni casi a presentarsi giornalmente in questura.

La prassi era tanto diffusa che Vittori, nella relazione tenuta al convegno di Firenze del luglio 1916, fece notare come

«… si trasforma il profugo in un coatto e si semina quel giustificato malcontento che potrà dare dei frutti deleteri nell’avvenire … Purtroppo, specie nel basso personale di polizia, si considerano i profughi come persone pericolose e mai abbastanza sorvegliate»[26].



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.