On Writing by Stephen King

On Writing by Stephen King

autore:Stephen King [King, Stephen]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Scrittura
ISBN: 9788820031015
editore: SPERLING & KUPFER
pubblicato: 2001-01-18T23:00:00+00:00


3

Si può leggere dappertutto, o quasi, ma quando si tratta di scrivere, i tavoli delle biblioteche, le panchine nei parchi e gli alloggi temporanei dovrebbero essere un'ultima risorsa. Truman Capote diceva che lavorava al meglio nelle camere dei motel, ma è un'eccezione; la maggior parte di noi lavora al meglio in un posto proprio. Finché non l'avrete, troverete molto difficile prendere sul serio la vostra nuova decisione di mettervi a scrivere.

Non c'è bisogno che il vostro luogo di scrittura sia sontuoso e non vi è necessario uno scrittoio con alzata a saracinesca in cui riporre i vostri strumenti di scrittura. Io ho scritto i miei primi due romanzi pubblicati, Carrie e Le notti di Salem, su una roulotte, battendoli sui tasti dell'Olivetti portatile di mia moglie e tenendo in bilico sulle cosce uno scrittoio da bambini; si dice che John Cheever scrivesse nello scantinato del palazzo di Park Avenue in cui abitava, giù vicino alla caldaia. Il luogo può essere umile (probabilmente è bene che lo sia, come mi sembra di aver già accennato), e ha in realtà bisogno di un solo elemento: una porta che si abbia la voglia di chiudere. La porta chiusa è il vostro modo per comunicare al mondo e a voi stessi che fate sul serio; vi siete impegnati a scrivere senza mezzi termini e intendete andare fino in fondo.

Nel momento in cui entrate nel vostro nuovo luogo di scrittura e chiudete la porta, dovete aver stabilito un traguardo quotidiano da raggiungere. Come per l'esercizio fisico, per cominciare conviene proporsi un obiettivo modesto, per non lasciarsi scoraggiare. Io suggerisco un migliaio di parole al giorno e, visto che mi sento magnanimo, vi suggerisco anche di concedervi un giorno di libertà alla settimana, almeno per cominciare. Non di più, perché perdereste lo slancio e l'immediatezza della vostra storia. Fissato il traguardo, siate rigorosi nel tenere quella porta chiusa finché non sarà stato raggiunto. Giù la testa e via andare, mille parole, sulla carta o su un floppy. In un'intervista di molto tempo fa (credo che fosse per la promozione di Carrie), il conduttore di un talk show radiofonico mi chiese come scrivevo. La mia risposta, «Una parola alla volta», lo disorientò. Credo che stesse cercando di capire se stavo scherzando o no. Non scherzavo. Alla fine, è sempre così semplice. Che sia un epigramma o una trilogia epica come Il Signore degli anelli, è un lavoro che si realizza sempre e solo mettendo una parola dietro l'altra. La porta chiude fuori il resto del mondo; serve anche a chiudere dentro voi e a mantenervi concentrati su ciò che state facendo.

Se possibile, nel locale in cui scrivete non dovrebbe esserci il telefono, meno che mai devono esserci il televisore o dei videogame con cui trastullarvi. Se c'è una finestra, accostate le tende o gli scuri a meno che dia su un muro uniforme. Per qualsiasi scrittore, ma per il principiante in particolare, è opportuno eliminare ogni possibile distrazione. Se continuerete a scrivere, filtrerete con naturalezza tutte queste distrazioni, ma all'inizio è meglio toglierle di mezzo prima di cominciare a scrivere.



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