Il terzo giorno by Paolo Nelli

Il terzo giorno by Paolo Nelli

autore:Paolo Nelli
La lingua: ita
Format: mobi, epub
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2020-09-02T16:00:00+00:00


Sabato santo, sera e notte

“Cosa pensi dei transessuali?” cambia totalmente discorso Irene. È seduta con Rosalba al bar di Carlo con due cocktail analcolici sul tavolo. Rosalba ha passato i primi dieci minuti a complimentarsi per il nuovo taglio e i vestiti che Irene le ha detto di aver comprato. Poi ha parlato di nuovo della signora Ilde e della sua ipotesi di abuso subito durante l’infanzia che, per trasposizione, in vita adulta si è tramutato in una rabbia contro le figure autoritarie per antonomasia, quelle religiose. “Ne ho conosciuta una. Si tratta della fidanzata di Tore.”

“Una ragazza,” dice Rosalba, con il tono professionale che non prevede sorprese.

“Sì. La voce era l’unica cosa che ogni tanto... Però se non l’avessi saputo.”

“E ti ha turbata.”

“Turbata, perché? Ci siamo divertite stamattina.”

“Se me l’hai chiesto un motivo deve esserci. Da quando ti conosco non hai mai cambiato la pettinatura, e oggi? Un taglio nuovo, che ti sta benissimo, e quel bel tono di rosso. Ti sembra un caso?”

“Certo che lo è, se lei non fosse andata dal parrucchiere io non li avrei tagliati. Ma mi vedi forse turbata?”

“No, anzi. Forse sono gelosa. Io ti conosco da quando andavamo alle magistrali, e un’estranea in una mattina ti aiuta più di quanto sia mai riuscita a fare io in tanti anni.”

“Aiuta?”

“Nel senso di prenderti un po’ più cura di te. Quante volte ci ho provato io?”

Irene non risponde. Quel verbo, aiutare, le ha dato fastidio. Prende tempo bevendo dalla cannuccia lo strato più alto del suo cocktail, quello bianco, le sembra cocco. Mangia un pezzo di ananas infilato nel lungo stecchino. “Io non ho bisogno di nessun aiuto.”

“Beata te,” dice Rosalba. Si è resa conto di avere usato la parola sbagliata. “Sapessi di quanti aiuti ho bisogno io. Con Maurizio, poi...”

Qualcuno, entrando, fa un cenno di saluto a Rosalba. Lei contraccambia. Il bar è pieno di ventenni. L’atmosfera è positiva. La musica non troppo alta, le sedie a poltroncina, comode. Irene si sbuccia un pistacchio.

“Rosalba tu lo sapevi che gli uomini vanno più dai travestiti che dalle prostitute donne?”

“È questo che ti ha turbata?”

“Sei fissata con questo turbata. Sono solo sorpresa. Mi ha anche detto che la maggior parte sono sposati. Tu non lo trovi strano?”

“Strano. Non lo so. Forse nei trans trovano una donna più simile a loro, rassicurante.”

“Ma tu lo sposeresti Maurizio?” chiede Irene. Maurizio è l’uomo, già sposato, con il quale Rosalba ogni tanto si vede.

“Sposare?” Rosalba prende tempo sbucciando un paio di pistacchi. Se li porta alla bocca. “No, e che me ne farei di un uomo così?”

“E com’è l’uomo che sposeresti?”

“Bella domanda. Intanto un uomo che non abbia bisogno di un’amante per piangerle addosso le sue sconfitte esistenziali. Ma ci devo pensare. E il tuo uomo, invece, Irene, com’è il tuo uomo ideale?”

“Il mio uomo ideale?” ripete Irene. Torna a bere il cocktail. Cerca di pensare qualcosa, qualche caratteristica che potrebbe renderle un uomo ideale. Ma non lo sa, davvero. Non le viene niente. Rosalba le dà il tempo di pensarci, continua a lavorare alla ciotola dei pistacchi.



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