Il signore degli anelli - Trilogia by J. R.R. Tolkien

Il signore degli anelli - Trilogia by J. R.R. Tolkien

autore:J. R.R. Tolkien [Tolkien, J. R.R.]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T08:12:07+00:00


LA VOCE DI SARUMAN

Attraversarono la galleria crollata, e da un mucchio di sassi guardarono la cupa roccia di Orthanc dalle molte finestre, una minaccia ancora, pur in mezzo a tanta desolazione. L’acqua ormai era quasi interamente assorbita.

Qua e là restava qualche lurida pozzanghera, ricoperta di feccia e di detriti, ma la maggior parte dell’ampio cerchio era di nuovo scoperta, un deserto di melma e massi franati, butterato di fori anneriti, di colonne e pilastri ubriachi inclinati in equilibrio precario. All’orlo della grande ciotola in frantumi si vedevano grossi mucchi e tumuli, simili a montagnole di ghiaia formate da un uragano; al di là, la verde vallata s’inoltrava nel profondo burrone fra le scure braccie della montagna. All’altra estremità dello spazio desolato scorsero dei cavalieri avanzare con cautela; giungevano dal lato nord e si stavano già avvicinando ad Orthanc.

«Ecco Gandalf, Théoden e gli uomini di scorta!», disse Legolas.

«Andiamo loro incontro!».

«Cammina con precauzione!», disse Merry. «Ci sono lastre in bilico che potrebbero rovesciarsi e gettarti in un pozzo, se non stai attento».

Percorsero ciò che un tempo era la via che dai cancelli conduceva ad Orthanc, camminando lentamente, perché la pavimentazione era piena di crepe e coperta di melma. I cavalieri, vedendoli avvicinare, si fermarono all’ombra di una roccia ad aspettarli. Gandalf continuò a cavalcare verso di loro.

«Ebbene, Barbalbero e io abbiamo discusso proficuamente e fatto qualche piano», disse; «e poi per tutti c’è stato il meritato riposo. Ora dobbiamo riprendere il cammino. Spero che anche voi vi siate riposati e rifocillati».

«Eccome!», rispose Merry. «Ma le nostre discussioni incominciarono e finirono in fumo. Eppure ci sentiamo meno maldisposti di prima nei confronti di Saruman».

«Davvero?», disse Gandalf. «Ebbene, io no. Mi rimane un ultimo compito prima di partire: fare a Saruman una visita d’addio. Sarà una cosa pericolosa e probabilmente anche inutile, ma è indispensabile. Chi lo desidera può accompagnarmi… ma attenti! E niente scherzi! Non è il momento adatto».

«Io verrò con te», disse Gimli. «Voglio vederlo, e scoprire se effettivamente vi rassomigliate».

«E come farai a scoprirlo, Messer Nano?», disse Gandalf. «Se sapesse che gli può essere utile, Saruman potrebbe benissimo far sì che i tuoi occhi lo vedano simile a me. E sei tu abbastanza saggio per non lasciarti ingannare dalle sue finzioni? Beh, forse lo vedremo. Può darsi che sia riluttante a mostrarsi a tante persone diverse riunite. Ma ho pregato tutti gli Ent di allontanarsi dalla sua vista, e forse in tal modo lo persuaderemo ad uscire».

«Ma qual è il pericolo?», domandò Pipino. «Potrà colpirci, o lanciare fuoco dalle sue finestre? O ammaliarci da lontano con qualche incantesimo?».

«L’ultima ipotesi è la più probabile, per chi dovesse avvicinarsi alla sua porta incautamente», rispose Gandalf. «Ma non si può mai sapere cosa sarebbe capace di fare o di tentare. Una bestia feroce che non ha più scampo è sempre pericolosa. E Saruman possiede poteri che non immagini nemmeno. Attento alla sua voce!».

Giunsero ai piedi di Orthanc. La roccia era nera, e riluceva come se fosse bagnata. Gli speroni sfaccettati avevano bordi aguzzi come lame appena affilate.



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