Discorso sul metodo (Laterza) by René Descartes

Discorso sul metodo (Laterza) by René Descartes

autore:René Descartes
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Economica Laterza
editore: Editori Laterza


SECONDA PARTE

Mi trovavo allora in Germania, richiamatovi dalle guerre che ancora non sono finite; mentre tornavo all’esercito dall’incoronazione dell’imperatore, fui bloccato dall’inverno in un quartiere dove, in mancanza di qualunque conversazione che mi distraesse, e per fortuna anche di preoccupazioni o passioni che mi turbassero, me ne stavo tutto il giorno da solo, chiuso in una stanza riscaldata, e là avevo tutto il tempo di restare immerso nei miei pensieri9. In primo luogo fui tratto a considerare come spesso nelle opere composte di parecchie parti, e realizzate dalla mano di diversi artefici, ci sia meno perfezione che non in quelle alle quali ha lavorato uno solo. Così vediamo che le grandi costruzioni, iniziate e compiute da un solo architetto, sono, di solito, più belle e armoniose di quelle che parecchi hanno cercato di ristrutturare valendosi di vecchi muri costruiti con altre finalità. Perciò le città antiche che, nate da semplici borgate, sono divenute un po’ alla volta grandi città, per lo più sono così disarmoniche in confronto a quelle, rispondenti a criteri di regolarità, che un ingegnere, seguendo la sua ispirazione, traccia in una pianura. E se anche i singoli edifici, presi uno ad uno, rivelano spesso pregi artistici non minori, o addirittura più grandi, tuttavia, a vedere come sono disposti, qui uno grande, là uno piccolo, e come rendono curve e irregolari le strade, [12] si direbbero messi lì a quel modo dal caso piuttosto che dalla volontà di uomini ragionevoli. Considerando poi che sempre vi sono stati dei funzionari incaricati di sovraintendere all’edilizia privata ai fini del pubblico decoro, ci si renderà conto di quanto sia difficile realizzare cose pienamente soddisfacenti lavorando solo sulle opere altrui. Immaginavo quindi che i popoli giunti un po’ alla volta alla civiltà partendo da una condizione semiselvaggia, avendo fatto le loro leggi via via che vi erano costretti dal disagio provocato dai delitti e dalle liti, non potessero avere un assetto paragonabile a quello delle popolazioni che fin dalle origini si sono attenute alla costituzione di qualche saggio legislatore. Come è ben certo che l’ordinamento della vera religione, di cui solo Dio ha dettato i comandamenti, deve essere incomparabilmente migliore di tutti gli altri. E, per restare nell’ambito delle cose umane, credo che Sparta sia stata un tempo così in auge, non per la bontà delle sue singole leggi, a volte molto strane e addirittura contrarie ai buoni costumi, ma perché, essendo tutte opera di un solo legislatore, convergevano tutte verso un medesimo fine10. Allo stesso modo pensai che le scienze dei libri, almeno quelle che si fondano solo su ragioni probabili e che non risultano suscettibili di venire dimostrate, nate e sviluppate un po’ alla volta dalle opinioni di parecchie persone diverse, si accostino alla verità meno dei semplici ragionamenti che un uomo può fare valendosi del suo naturale buon senso a proposito dei casi che gli si presentano. Pensavo pure che prima di essere uomini siamo stati tutti bambini [13] e abbiamo dovuto vivere a lungo sotto il dominio



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