Curami l'anima - Parte Uno by Lianne West

Curami l'anima - Parte Uno by Lianne West

autore:Lianne West [West, Lianne]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9781976294105
Google: fiU3swEACAAJ
editore: CreateSpace Independent Publishing Platform
pubblicato: 2017-09-12T15:21:48+00:00


CAPITOLO TREDICI

Ashley

Ero incazzata nera con Nathan. Per colpa sua, il dottor Barker mi aveva visitata. Per colpa sua, in infermeria mi ero dovuta togliere la maglia e assistere all’esame critico e stupito del dottore mentre perlustrava ogni centimetro delle mie ferite o delle mie vecchie cicatrici. Per colpa sua, mi ero sentita consigliare una seduta dal dottor Roberts, lo psicologo che già mi seguiva. In più mi aveva prescritto una terapia antibiotica e un cicatrizzante a uso topico.

Eppure non riuscivo a mandare Nathan a quel paese, perché per tutta la serata era stato carino e gentile con me, e adesso la sua mano era di nuovo appoggiata alla base della mia schiena mentre salivamo le scale con le bocche cucite. Nell’altra mano teneva il foglio su cui il dottor Barker aveva scritto la terapia da seguire – e speravo nient’altro.

Incontrammo alcuni studenti assonnati che stavano scendendo al pianoterra, forse per prendersi qualcosa ai distributori di bibite e snack, e una coppia che si teneva avvinghiata rischiando di cadere dalle scale.

Quando arrivammo davanti alla mia camera, presi la chiave, la infilai nella toppa e aprii la porta.

Feci per entrare e Nathan mi si incollò dietro. Quando mi voltai per richiuderla, me lo ritrovai addosso, con il suo petto imponente premuto contro il mio.

«Ah-ah», mi disse sventolando il foglio che aveva in mano. «Prima voglio assicurarmi che prendi le medicine e ti metti a letto, poi me ne andrò».

Gli mostrai il sacchetto di carta che mi aveva dato il dottore. «Prenderò le medicine, puoi stare tranquillo».

Scosse la testa. «Devo vederti con i miei occhi mentre le mandi giù».

Con un movimento veloce della mano, mi prese il sacchetto e lo andò a posare sulla scrivania. Mentre vi frugava dentro, capii che non c’era verso di cacciarlo dalla stanza, perciò chiusi la porta, mi tolsi le scarpe, presi il primo ricambio pulito e sparii in bagno. Evitai di guardarmi allo specchio, non volevo sapere che aspetto avessi in quel momento, ed evitai anche di pensare che c’era un ragazzo nella mia camera, pericolosamente vicino al letto. Lo stesso ragazzo sexy, dalle spalle larghe, i bicipiti grossi, le braccia forti, le gambe muscolose, che mi aveva fatto provare dei fremiti di piacere in mezzo alle gambe.

Con la luce spenta e le spalle rivolte allo specchio, mi tolsi i vestiti e il reggiseno e indossai una maglia di cotone bianco, con le maniche lunghe e larghe, e i leggings grigi.

Dopo essermi lavata i denti, lasciai il bagno e tornai in camera. Ci spostammo insieme verso il letto. Io mi misi seduta con la schiena appoggiata alla testiera, Nathan si sistemò sul bordo del materasso.

«Antipiretico e antibiotico», disse aprendo la mano.

Presi le pillole dal suo palmo e la bottiglietta d’acqua dal comodino. «Ho paura che domani non riuscirò a venire alla festa».

I suoi occhi si aprirono come non mai. «Giusto, la festa».

Perché mi sembrava quasi contento che non potessi andarci?

«Blair non me lo perdonerebbe mai».

«Un motivo in più per prendere le medicine del dottor Barker».

Con un saltello Nathan si fece più vicino.



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