Dalla Rivoluzione inglese alla Rivoluzione francese by Adriano Prosperi & Paolo Viola

Dalla Rivoluzione inglese alla Rivoluzione francese by Adriano Prosperi & Paolo Viola

autore:Adriano Prosperi & Paolo Viola
La lingua: ita
Format: azw3, mobi
editore: Einaudi
pubblicato: 2000-06-13T22:00:00+00:00


Capitolo ottavo - Le guerre del Settecento. La guerra e lo sviluppo economico

Fin dalla prima metà del Settecento, l'Europa occidentale, e in modo particolare l'Inghilterra, diventò il centro di una complessa rete di rapporti politici ed economici, che si estese a tutto il continente, e anche oltre, ai paesi colonizzati o dominati: tendenzialmente al mondo intero. Questa rete richiedeva continui sforzi di equilibrio, il cui scopo era la gestione razionale delle forze rispettive delle potenze, delle rivendicazioni dinastiche, di quelle commerciali, dello sviluppo produttivo.

I continui aggiustamenti fra le forze e le esigenze reciproche furono negoziati dalle diplomazie, e realizzati da un uso circoscritto e mirato della guerra, che non era più, o non ancora, un conflitto religioso, o ideologico, per distruggere l'avversario. Era invece un'altra strada della politica, come poi disse Clausewitz, un modo razionale per conseguire un vantaggio durevole, ai costi più contenuti possibile. Lo scopo principale di questi scontri e di queste negoziazioni era, per ciascuno Stato europeo, di aumentare le entrate fiscali, di garantirsi l'accesso al mare, di controllare le rotte commerciali, di drenare le risorse mondiali.

L'equilibrio fra le potenze dominanti si traduceva però in squilibrio per i paesi dominati, e l'impetuoso sviluppo economico, tecnologico e sociale, imboccato dall'Europa occidentale, e mai più abbandonato, cominciava già ad essere causa di sottosviluppo e di sfruttamento sistematico delle risorse umane e naturali dei popoli sottomessi. Nell'ambito di questo riequilibrio geopolitico e produttivo, fu perpetrato uno dei maggiori crimini contro l'umanità di tutta la storia: la deportazione e il commercio di milioni di africani, venduti come schiavi nelle piantagioni del Nuovo Mondo.



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