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autore:Unknown
La lingua: eng
Format: epub


L'educazione e l'addestramento di un samurai

stimabile servizio reso dall'educazione, in particolare per quanto

riguarda lo sviluppo dello spirito (e qui si includono anche i servizi di un sacerdote) non può essere definito, non è tangibile né misurabile, e dunque il denaro - la misura manifesta del valore -

è una ricompensa inadeguata. Il costume prescriveva che gli allievi recassero ai loro maestri denaro o beni in certe stagioni dell'anno; non si trattava di pagamenti, bensì di offerte, che in verità erano ben accolte dai destinatari poiché, essendo solitamente uomini austeri, orgogliosi della loro onorevole povertà, erano tuttavia troppo nobili per lavorare con le proprie mani e troppo orgogliosi per chiedere la carità. Essi erano le personificazioni severe dello spirito nobile che non si piega mai alle avversità. Erano l'incarnazione di ciò che era considerato il fine di tutta l'istruzione, un esempio vivente della più elevata tra le discipline: il dominio di se stessi, il sommo requisito del samurai.

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Il dominio di se stessi

La disciplina da un lato, con lo sviluppo di una forza d'animo

tale da sopportare tutto senza un lamento, e l'insegnamento della cortesia dall'altro, con l'imposizione di non guastare il piacere o la serenità degli altri esprimendo loro il dolore o la sofferenza

personali, si sono combinati nel generare un orientamento apparentemente stoico del nostro carattere nazionale. Lo definisco

«apparentemente stoico» perché non credo che il vero stoicismo

possa mai essere in grado di contraddistinguere un'intera nazione, e anche perché alcune delle nostre abitudini e dei nostri costumi nazionali possono sembrare spietati a un osservatore straniero. Eppure siamo sensibili alle emozioni e alla dolcezza degli affetti quanto ogni altra razza vivente sotto il cielo.

Sono propenso a pensare che in un certo senso siamo persino

più sensibili di altri - sì, doppiamente sensibili - poiché lo sforzo

di controllare le sollecitazioni naturali del cuore acuisce la capacità di soffrire. Immaginate infatti dei ragazzi - e anche delle ragazze - educati a ricacciare le lacrime o a non esprimere un solo lamento per dare sollievo ai propri sentimenti: possono insorgere

problemi di tipo fisiologico, sia nel caso in cui tale sforzo indurisca i loro nervi sia nel caso in cui li renda ancora più sensibili.

Era considerato indegno di un samurai tradire le proprie emozioni lasciandole trapelare sul volto. La frase «non mostra segni di gioia o di collera», era usata per descrivere un uomo di grande

carattere. Persino l'espressione degli affetti più naturali era tenuta sotto controllo. Un padre poteva abbracciare suo figlio solo a 68

Il dominio di se stessi

spese della propria dignità; un marito non avrebbe baciato sua

moglie in presenza di altre persone, ma solo in privato! Ci potrebbe essere del vero nella scherzosa osservazione di un giovane, che disse: «l mariti americani baciano le loro mogli in pubblico e le picchiano in privato; i mariti giapponesi picchiano le loro mogli in pubblico e le baciano in privato».

La compostezza di comportamento e la calma della mente non

dovrebbero essere turbate da passioni di alcun tipo. Ricordo

quando, durante l'ultima guerra con la Cina, un reggimento lasciò una certa città e una gran folla di gente invase la stazione per salutare il generale e la sua armata.



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