Diari. Volume I (1915-1919) by Virginia Woolf

Diari. Volume I (1915-1919) by Virginia Woolf

autore:Virginia Woolf [Woolf, Virginia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bompiani
pubblicato: 2022-05-09T22:00:00+00:00


Martedì 16 luglio

Sabato ci siamo messi in testa di fare un salto al mercato, visto che il libro non era momentaneamente nelle nostre mani; & così ci siamo armati di cestino e siamo andati a Kingston ma abbiamo scoperto che pere & fagioli costavano più o meno come qui. In una libreria L. ha comprato un Grotius su pergamena che prometteva più di quanto abbia mantenuto.

Domenica, giornata nuvolosa di pioggia come lo sono state tutte da quando il duca di Ruthland si è inginocchiato, siamo andati a Staines per salutare Philip che lunedì deve partire per il fronte. Non posso fare a meno di comprendere mia suocera, non solo per questa separazione ma per il suo atteggiamento generale rispetto alla vita. È totalmente privo d’imbarazzo; & ha una probità & una saggezza innate, anche se lei non dice mai una cosa intelligente, anzi, ne dice tante stupide, & le sue convenzioni sono così assurde da non contare niente. Abbiamo camminato su & giù per un viottolo in mezzo agli orti dove ci sono le verdure di Herbert; & lei ha pianto; & ha riso; & poi mi ha regalato 2 grosse uova; & ha scorrazzato tra tutti i suoi figli vivacissima & confusionaria, & affettuosa, apprezzando chiaramente quella commistione di figli & delle loro mogli più di qualunque cosa al mondo. Ma per rendere l’idea mi servirebbe un intero capitolo & un giorno di questi spero proprio di potermelo permettere.

Lunedì è stata come al solito la giornata dedicata a Londra & al tè al Club. Sono stata così stupida da dilapidare 3 pence – 1 p 6 s per il calamo azzurro con cui scrivo & che, quando non scrivo, succhio; 1 p 6 s per la carta, in un negozio di Pall Mall caro da far paura. Sperperi che ho giustificato col fatto che alla National Gallery si entra gratis. Ho speso un’ora a vagare là dentro & al ritorno ho cercato di descrivere le mie impressioni a Vanessa. Ma ho capito perché mi piacciono i quadri; mi piacciono in quanto oggetti che mi stimolano a descriverli; vale solo per certi quadri, però; & ci tengo a dire (per il bene della mia anima estetica) che dentro non voglio leggerci storie, emozioni né altro del genere; solo i quadri che stuzzicano il mio senso plastico delle parole mi fanno venire voglia di averli come nature morte nel mio romanzo. Ma l’atmosfera delle gallerie d’arte, sempre cupa, è peggio che mai ora che per insegnare lo splendore della guerra ci vogliono un ritratto a grandezza naturale di Lord Kitchener & scene di battaglia a grandezza pressoché naturale; anche se siccome le battaglie sono battaglie del Settecento, per farne delle scene ci vorrebbe una palestra di notevoli dimensioni. Non mi ricordo più chi c’era al Club per il tè; ma su una poltrona posso piazzare a colpo sicuro Alix, vestirla con una giacca grigioverde & una gonna con la cintura di pelle in vita & metterle accanto una valigetta portadocumenti. Difficile dire cosa c’è nella valigetta visto che Alix al momento non lavora.



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