Due Di Due by Andrea De Carlo

Due Di Due by Andrea De Carlo

autore:Andrea De Carlo [Carlo, Andrea De]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-21T05:00:39+00:00


Quando l’ha finito si è messo a ridere, ha detto “Sono pazzi, questi.

Hanno la testa fusa».

Cinque minuti dopo ha telefonato la capoufficio stampa dell’Allibratore. Chiara ha trascinato Guido a rispondere; la voce all’altro capo del filo era così forte che riuscivamo a sentirla da qualche metro, senza pause. Guido rispondeva con impazienza appena trattenuta, guardava verso di noi. Quando ha messo giù ha detto “E’

ridicolo. Sono tutti eccitati, e l’articolo non parla neanche del mio libro. Ho scritto una storia contro Milano, non un diario giovanile a uso di sociologi dilettanti».

Ma il giorno dopo hanno ritelefonato dall’Allibratore per dire che il libro stava andando a ruba, una seconda ristampa era già in corso a tempi forzati. E il giorno dopo ancora sui tre principali quotidiani nazionali c’era mezza pagina di pubblicità a Canemacchina, Generated by ABC Amber LIT Converter, http://www.processtext.com/abclit.html

con una riproduzione della copertina e una foto di Guido e una scritta a caratteri enormi che diceva L’aGGHIACCIANTE tESTIMONIANZA dI uNA gENERAZIONE pERDUTA.

Recensioni a Canemacchina hanno cominciato ad apparire dappertutto: ci telefonavano dall’Allibratore per segnalarle, Chiara andava a Ca’

Persa o fino a Gubbio a comprare giornali e riviste. Quasi tutti gli articoli insistevano sul fatto che il libro era “inconsapevolmente”

terribile e disperato, il suo linguaggio quello “della televisione” o

“dei fumetti” o “della strada”. Nessuno sembrava prendere in considerazione la possibilità che lo stile e il taglio fossero stati scelti da una persona lucida; nessuno parlava di Milano. Guido era furioso; dopo qualche giorno non voleva nemmeno più leggere quello che gli portavamo. Lavorava all’aperto nel freddo, cercava di fare finta di niente.

Sono arrivate altre richieste di interviste telefoniche, lungo un percorso complicato dall’ufficio stampa dell’Allibratore a me a Chiara a Guido. Lui ogni volta cercava di sottrarsi; per convincerlo gli dicevamo che era l’unico modo di far conoscere le ragioni del suo libro, ma abbiamo scoperto presto che non era affatto così. Le interviste servivano solo ad aggiungere piccoli tocchi di colore a quello che sarebbe stato scritto comunque; appena Guido provava a evadere dal quadro che gli avevano già tracciato smettevano di ascoltarlo. Io e Chiara e Martina uscivamo dal soggiorno per lasciarlo parlare, da fuori lo sentivamo rispondere sempre alle stesse domande: quando aveva fatto le cose che raccontava nel libro, come avrebbe definito la sua generazione, cosa pensava del sesso e Generated by ABC Amber LIT Converter, http://www.processtext.com/abclit.html

del futuro. Lui cercava di parlare della civiltà industriale e la degenerazione delle città e dei rapporti umani nelle città, e all’altro capo della linea tagliavano il discorso, gli chiedevano se si identificava di più con il ‘68 o con il ‘77. Guido dava risposte come “Mi identifico con il 69, soprattutto», ma neanche queste apparivano nelle interviste stampate.

Una giornalista nota che si chiamava Antonella Salvioni è venuta da Milano con un fotografo, dopo aver insistito due giorni perché fosse Guido ad andare da lei. E’ arrivata in ritardo di tre ore sul nostro appuntamento, grassa e informe con una piccola scopa bionda di capelli in testa; appena in casa



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.