Estate horror 1993 by AA.VV

autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Horror

Titolo originale: The Night Gil Rhys First Met His Love

Traduzione di Antonio Bellomi

© 1989 Alan Rodgers

MODELLINI

di John Maclay

— Papà, stasera montiamo i modellini?

L’uomo esita, pensando al pisolino che aveva voglia di fare, guarda il figlio di sei anni e risponde: — Sì, perché no?

Il ragazzino è eccitato mentre salgono al terzo piano. Si siedono a un tavolo, strappano il cellophane attorno a una scatola stampata a colori vivaci, rovesciano sul ripiano le parti in plastica e cominciano a montare un aeroplano.

L’uomo cerca di interessarsi al lavoro.

— Quando avremo finito con questo — dice — ce ne rimarranno ancora solo due, poi avrai i modelli di tutti i vari tipi di aerei di linea. — Il bambino risponde con un sorriso.

L’uomo fa la maggior parte del lavoro, perché è impaziente di finire. Spiega le varie fasi e il bambino lo interrompe di tanto in tanto, dicendo: — Questo posso farlo io — oppure — Lascia a me. L’attacco io l’ala. — Ma quando il figlio è in difficoltà interviene l’uomo.

Il loro lavoro li assorbe e alla fine perdono la nozione del tempo. Quando la madre sale di sopra e dice che è ora che il figlio vada a letto, il lavoro è quasi finito. Il giorno dopo mettono le decalcomanie e ripongono il modello su una mensola con gli altri.

Mentre studiano l’aereo, il ragazzino ricorda l’esitazione che ha avuto il padre la sera prima. “Perché papà non vuole sempre giocare con me?” pensa. Ma poi sorride. Dopo tutto si è divertito. L’uomo a sua volta ricorda la propria infanzia. “Devo essere più presente come padre” pensa. “Non limitarmi a essere… un modello.”

Due settimane dopo l’uomo è partito per un viaggio d’affari. La moglie e il figlio l’hanno accompagnato all’aeroporto; il bambino è ansioso di vedere gli aerei veri dopo i modelli. È eccitato dal vasto e lucente pavimento del terminal, dalla gente che corre, dall’odore del carburante degli aerei e da quelle enormi macchine che sfrecciano in cielo. Suo padre si piega per baciarlo e lui si sente sicuro. Osserva l’uomo che ha imboccato il lungo tunnel che porta all’aereo, e che a un certo punto si volta per salutarlo con la mano.

Il ragazzo e sua madre stanno presso una finestra. — Quello è l’aereo di papà — dice la donna. — Quello con la striscia rossa. Tornerà a casa martedì e ti porterà un regalo.

Ma quello non è affatto l’aereo di papà. Su quello papà non deve avere alcun controllo, pensa il ragazzo, mentre l’aereo percorre rombando la pista, si solleva per un momento in aria per poi ricadere nel bosco ed esplodere in una palla di fuoco da cui si leva una colonna di fumo nero, proprio come si vede alla televisione.

Nessuno ha il controllo della situazione, non i camion né gli uomini che corrono verso il bosco, né la gente che grida attorno a lui. Il bambino guarda il volto sconvolto della madre e non riesce a riconoscerlo. Ma non piange. Papà non può trovarsi in quella palla di fuoco.

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