Francis Drake by David Salomoni

Francis Drake by David Salomoni

autore:David Salomoni [Salomoni, David]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: i Robinson / Letture
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2023-05-15T00:00:00+00:00


4. Vale un Perù

Prima di continuare il viaggio insieme ai corsari inglesi, soffermiamoci per un breve istante sul detto vale un Perù. Malgrado possa suonarci desueto, è diffuso ancora oggi in alcuni paesi di lingua spagnola. Questa espressione indica un oggetto o più in generale qualcosa di valore inestimabile. La sua origine risale proprio al tempo in cui ci troviamo. Il motto fu creato dai conquistadores al tempo dell’invasione del Perù per enfatizzare le enormi ricchezze di quella regione, che divenne in poco tempo il cuore pulsante dell’impero coloniale in Sudamerica. Prima dell’arrivo degli europei quel territorio era stato il centro di un altro impero, quello inca, conquistato da Francisco Pizarro nel 1535. Quest’ultimo spostò la capitale da Cuzco a Lima, che in breve tempo divenne la seconda città più popolata dell’America spagnola dopo Tenochtitlán, l’odierna Città del Messico. Nel 1542 venne così istituito il viceregno di Castiglia, presto ribattezzato viceregno del Perù, che includeva gran parte dell’America meridionale. Tuttavia, proprio nel periodo in cui Drake si trovava nelle acque antistanti al Perù era in corso una grande riorganizzazione amministrativa della regione sotto la guida del potente viceré Francisco de Toledo, arrivato nel 1572. Egli vi introdusse l’Inquisizione e promulgò una serie di leggi che limitavano lo sfruttamento degli indigeni da parte dei coloni. Toledo migliorò la sicurezza del viceregno facendo costruire una serie di infrastrutture: fortezze, ponti e la Armada del Mar del Sur, una flotta concepita per affrontare eventuali attacchi via mare.

Drake era al corrente di questi cambiamenti, e per questo motivo il suo obiettivo principale erano le coste peruviane. In quelle acque veniva imbarcato sui galeoni gran parte del tesoro estratto dalle miniere del Potosí, per essere portato a nord sull’istmo di Panama. Da lì era poi condotto prima via terra, poi via mare, verso il porto di Siviglia, nella vecchia Europa. Un’altra parte dell’argento era invece mandato nelle Filippine grazie alla rotta aperta nel 1565 tra Acapulco, in Messico, e Manila, attraverso l’enorme estensione dell’Oceano Pacifico. Insomma, in quel tratto di mare passava la vena giugulare del sistema di potere globale facente capo a Madrid. Tra quelle correnti passavano tutte le ricchezze che alimentavano l’economia imperiale spagnola in Europa e in Asia. Interrompere o disturbare quel flusso avrebbe messo in ginocchio quel gigante dai piedi d’argilla.

Il primo porto dove arrivarono fu quello di Arica, il 6 febbraio 157992. L’insediamento era modesto, all’incirca una cinquantina di case, ma il territorio circostante era rigoglioso, ornato da vigne e frutteti. La prosperità del luogo era dovuta anche all’attività che vi si svolgeva; era lì infatti che una parte dell’argento estratto sul Potosí veniva imbarcato sulle navi. Tuttavia le operazioni di carico avvenivano solo in precisi momenti dell’anno, e in quella stagione vi erano solo due navi ancorate. I loro equipaggi erano scesi in paese per far baldoria nelle taverne, e i vascelli erano completamente sguarniti. Sopra uno dei due erano rimasti il proprietario, un armatore corso, e il suo pilota fiammingo, Nicolas Jorje. Sull’altra imbarcazione era stato lasciato di guardia solo uno schiavo africano.



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