Gli occhi gialli dei coccodrill by Katherine Pancol

Gli occhi gialli dei coccodrill by Katherine Pancol

autore:Katherine Pancol [Pancol, Katherine]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-07-21T22:00:00+00:00


Il dottor Troussard doveva riceverli alle quindici. Arrivarono alle quattordici e trenta, vestiti a festa, e presero posto nella sala d’aspetto di quello studio medico signorile in avenue Kléber. Il dottor Troussard era specializzato in problemi di fertilità. Marcel aveva saputo il suo nome parlando con uno dei direttori del magazzino. «Ma faccia attenzione, Marcel, noi ne abbiamo avuti tre tutti insieme. Eravamo sfiniti! Ancora un po’ e lasciavamo tre orfani!» «Tre, quattro, cinque, prendo quel che viene», aveva replicato Marcel. Il direttore del magazzino l’aveva guardato stupito. «Ma è per lei?» aveva chiesto, curioso. Marcel si era ripreso: «No, è per la mia nipotina, è disperata perché non riesce ad avere un bambino e a vederla deperire mi viene uno di quei magoni! L’ho cresciuta io, è come se fosse mia figlia, capisce…» «Ah!» aveva detto l’altro. «Meglio così, ho pensato che fosse per lei! C’è un’età in cui è meglio guardare la tivù che spupazzarsi un bebè, non è vero?»

Marcel l’aveva salutato pensieroso. Non ha torto, quel brav’uomo, è un po’ tardi per cullare un neonato! E anche Josiane non è una giovincella. Purché non finiamo per fare un fondo di magazzino! Un aborto al succo di cocomero. Oh! Me l’immagino il nostro bambino! Già me lo vedo. Mister Muscolo delle Halles, lo tirerò su in principe di Galles. Non gli mancheranno le vitamine né l’aria fresca, avrà lezioni di equitazione e università coi fiocchi, su questo non ci piove!

Il dottor Troussard aveva prescritto a Josiane e a Marcel delle analisi, un foglio intero, scritto fitto fitto! E li aspettava alle quindici per «commentare i risultati». Erano lì, tremanti, nella sala d’attesa. Intimiditi dai divani, dalle poltroncine, dal tappeto morbido che solleticava le caviglie, dalle tende pesanti.

«Guarda le tende, sembrano coglioni di rinoceronte!»

«Mi sa che non si accontenta di pochi spiccioli, questo dottore», sussurrò Josiane. «C’è troppa grana! Sa di ciarlatano.»

«Ma no! Il mio amico ha detto che sta un po’ sulle sue, non è di quelli che ti addolciscono la pillola, ma è uno che ci sa fare.»

«Ho una strizza, Marcel! Toccami le mani, sono ghiacciate.»

«Prendi una rivista, ti farà pensare ad altro…»

Marcel prese due giornali e ne porse uno a Josiane, che non lo volle.

«Non ho testa per leggere.»

«Leggi, Choupette, leggi!»

Per darle l’esempio, si inabissò nel giornale. Aprì una pagina a caso e lesse: «Sapevamo che una quarantenne è tre volte più soggetta al rischio di aborto spontaneo di una venticinquenne, ma oggi uno studio franco-americano dimostra che anche l’età del padre aumenta questo rischio. Infatti, gli spermatozoi subiscono l’effetto dell’invecchiamento: perdono in mobilità e contengono un maggior numero di anomalie cromosomiche o genetiche che possono portare a un aborto spontaneo. Il rischio di aborto spontaneo crescerebbe del trenta per cento quando il futuro padre ha più di trentacinque anni, e aumenta proporzionalmente all’età del padre, quale che sia l’età della madre…»

Marcel richiuse il giornale in preda al panico. Josiane lo vide illividire e umettarsi le labbra, come se non avesse più saliva.

«C’è qualcosa che non va? Ti senti male?»

Marcel le porse il giornale, abbacchiato.



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