La scuola infernale by Domenica Luciani

La scuola infernale by Domenica Luciani

autore:Domenica Luciani [Luciani, Domenica]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2012-04-24T12:30:57+00:00


– È chiaro come il sole che la strega è ancora sotto l’in-flusso diabolico – ha detto Mel.

– In più, il fatto che il prof non sia cotto di lei, fa sup-porre che il contratto non sia stato ancora firmato – ho aggiunto io.

Insomma, la partita non era chiusa: le infernali trattative erano ancora in corso.

Capitolo 12

La Sala delle Canne era ormai silenziosa da diversi giorni. Per la precisione, dalla mia ultima scappatella in parrocchia, quando il mio cuore si era spezzato alla notizia del matrimonio imminente del mio grande amore. Se davvero era tutto perduto con Sharon, allora tanto valeva che lasciassi perdere l’organo, evitando di turbare il sonno eterno del povero Bach. Eppure, alla vista della tastiera impolverata e delle possenti canne mute, ho provato una fitta di nostalgia.

Così mi sono seduto sullo sgabello e ho cominciato a strimpellare Oh, Susanna, che modestamente è uno dei miei cavalli di battaglia. Sulle note di questa romantica canzone, mi sono tornate in mente le parole di Ilarele, quando aveva detto che nulla era impossibile alla volontà umana. Valeva anche per gli affari di cuore? Se era così, allora, mettendoce-la tutta, forse sarei riuscito a conquistare la mia fata prima che un bruto qualsiasi la portasse all’altare.

D’un tratto mi ha preso una smania incontenibile. Ho tirato fuori tutti gli spartiti e mi sono messo a pestare sui tasti come un invasato. Dopo circa tre ore di esercizio indefesso, durante le quali non mi sono neppure alzato per fare pipì, ho capito che era arrivato il momento. Dovevo osare!

Per precauzione sono entrato in chiesa mezz’ora dopo la fine della messa serale. Ormai se n’erano andati tutti, perfino i chierichetti, e padre Sudicio era solo soletto a rammendarsi la tonaca in un angolo della sagrestia. Impresa disperata: in quella tonaca c’erano più buchi che in un formaggio gruviera.

Quando mi ha visto arrivare ha sollevato la testa, contornata dalla sua aureola di moscerini.

– Buongiorno padre, io vorrei propormi come nuovo organista – ho detto tutto cordiale.

– Oh, è il cielo che ti manda! – ha esclamato lui. – Da tempo cerco un organista per il mio coro, ma pare che non sia facile trovarne uno bravo di questi tempi.

– Be’, ha davanti a sé l’uomo giusto – ho osservato con una punta d’orgoglio.

Il parroco allora mi ha accompagnato all’organo invitandomi a fargli sentire qualcosa. Io ho pensato di dare un saggio di quel che sapevo suonare meglio, escludendo quindi Bach a priori. Così mi sono esibito in un’esecuzione perfetta di Oh, campagnola bella, seguita da un’improvvisazione personale dell’intramontabile Azzurro del grande Celentano. E

devo dire che dalla faccia che ha fatto, il prete dev’essere rimasto allibito da tanto virtuosismo.

Perciò non ho capito perché invece mi abbia liquidato senza una valida spiegazione. Probabilmente aveva davvero le orecchie intasate di cerume e non ha chiappato una sola nota di quel che ho suonato. Bel modo di troncare le speran-ze di un futuro musicista.

Prima di alzarmi dallo sgabello ho tentato il tutto per tutto: – Non le va di ascoltare qualcos’altro? –ho insistito.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.