Gomorra by Roberto Saviano

Gomorra by Roberto Saviano

autore:Roberto Saviano [Saviano, Roberto]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
pubblicato: 2011-12-15T08:47:03+00:00


I clan hanno beneficiato dallo sviluppo strutturale della provincia e sono pronti a prendere parte al bottino. Attendono con ansia l’inizio delle grandi opere sul territorio: la metropolitana di Aversa e l’aeroporto di Grazzanise, che sarà uno dei più grandi d’Europa, costruito a poca distanza dalle masserie che furono di Cicciariello e di Sandokan.

I Casalesi hanno disseminato la provincia di loro beni. Soltanto i beni immobili sequestrati dalla DDA di Napoli nell’ultima manciata di anni ammontano a settecentocinquanta milioni di euro. Gli elenchi sono spaventosi. Solo per il procedimento del processo “Spartacus” avevano sequestrato centonovantanove fabbricati, cinquantadue terreni, quattordici società, dodici autovetture e tre imbarcazioni. Nel corso degli anni erano stati sequestrati a Schiavone e ai suoi fiduciari, in un procedimento del 1996, beni per quattrocentocinquanta miliardi, aziende, villini, terreni, fabbricati e automobili di grossa cilindrata (tra cui la Jaguar su cui trovarono Sandokan all’epoca del primo arresto). Sequestri che avrebbero distrutto qualsiasi azienda, perdite che avrebbero messo sul lastrico ogni imprenditore, vere e proprie mazzate economiche che avrebbero ingolfato qualsiasi gruppo economico. Qualsiasi, ma non il cartello dei Casalesi.

Ogni volta che leggevo dei sequestri di immobili, ogni volta che avevo dinanzi agli occhi gli elenchi di beni che la DDA sequestrava ai boss, mi saliva una sensazione di sconforto e stanchezza, ovunque mi girassi sembrava che tutto fosse loro. Tutto. Terre, bufale, masserie, cave, rimessaggi d’auto e caseifici, alberghi e ristoranti. Una sorta di onnipotenza camorrista, non riuscivo a vedere altro che non fosse loro proprietà.

C’era un imprenditore che più d’ogni altro aveva avuto questo potere totale, quello di divenire padrone d’ogni cosa: Dante Passarelli di Casal di Principe. Venne arrestato anni fa per associazione camorristica, accusato di essere il cassiere del clan dei Casalesi, l’accusa propose la condanna a otto anni di reclusione per 416 bis. Non era semplicemente uno dei moltissimi imprenditori che facevano affari con e per mezzo dei clan.

Passarelli era l’Imprenditore in assoluto, il numero uno, il più vicino, il più fidato. Era un ex salumiere con grandi capacità commerciali e queste qualità gli erano bastate, poiché venne prescelto – secondo le accuse – per divenire l’investitore di una parte dei capitali del clan. Divenne grossista e poi industriale. Da imprenditore della pasta era diventato anche imprenditore edile e poi dallo zucchero era passato al catering, fino al calcio. Il patrimonio di Dante Passarelli, secondo una stima della DIA, valeva tra i trecento e i quattrocento milioni di euro. Buona parte di quella ricchezza era frutto di partecipazioni azionarie e cospicue quote di mercato nel settore agro-alimentare. Era di sua proprietà l’Ipam, uno dei più importanti zuccherifici italiani. Era leader nella distribuzione dei pasti con la Passarelli Dante e figli, che si era aggiudicata l’appalto per le mense degli ospedali di Santa Maria Capua Vetere, Capua e Sessa Aurunca, era proprietario di centinaia di appartamenti, sedi commerciali e industriali. Al momento del suo arresto, il 5 dicembre 1995, quei beni furono sottoposti a sequestro: nove fabbricati a Villa Literno; un appartamento a Santa Maria Capua Vetere; un altro a Pinetamare; un fabbricato a Casal di Principe.



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